CAMPANELLO DI ALLARME

Cyberattacchi e sanità: l’azienda ospedaliera di Verona va in tilt

Anche in questo caso sono gli ospedali le vittime degli hacker più abili

Il sistema sanitario italiano è stato nuovamente vittima di un cyberattacco nelle prime ore del mattino di ieri 23 ottobre. Questa volta è stata l’azienda ospedaliera di Verona a pagarne le conseguenze, dovendo affrontare problematiche e ritardi con le prenotazioni delle prestazioni online e con il Cup, notizia che è stata comunicata per la prima volta dal Presidente della Regione Luca Zaia tramite la sua pagina Facebook.

Inoltre, il sito web è rimasto tuttora irraggiungibile, nonostante il team di cybersicurezza dell’azienda sia intervenuto subito e abbia cercato di fermare l’attacco quanto più in fretta possibile. È stato dichiarato, poi, che i dati sensibili dei pazienti non sono stati raggiunti dai cybercriminali, ma per alcuni questa affermazione potrebbe essere azzardata in quanto è molto difficile, per il momento, averne completa sicurezza.

In ogni caso, il backup dei dati, come affermato da un comunicato della Regione Veneto, ha permesso “di avere a disposizione le cartelle mediche, gli esiti degli esami e le impostazioni delle terapie, proprio per consentire l’operatività dei reparti, che non si è mai interrotta”. Nonostante le difficoltà ed i ritardi, infatti, gli ospedali hanno continuato ad essere per quanto possibile operativi, ma ovviamente è stato consigliato ai cittadini di non recarsi al pronto soccorso se non per situazioni gravi né al centro prelievi senza prenotazione.

Anche se la situazione è stata presa in mano celermente, dunque, i disagi provocati a tutti i reparti sono stati diversi, infatti anche la linea telefonica, per via del blocco avvenuto online, è andata in tilt mettendo in standby le prenotazioni per le donazioni di sangue previste per la mattina stessa.

In sostanza, l’attacco non è stato per niente semplice da tenere sotto controllo, tant’è che ancora oggi, 24 ottobre, il Centro prelievi è rimasto chiuso e le casse al Polo Confortini risultano inoperative. Infine, intorno alle ore 13 un utente arrivato in ospedale ha portato avanti un tentativo di pagamento, ma anche questa volta non è andato a buon fine. Di conseguenza, non si può dire di essere riusciti a risolvere in poco tempo e, naturalmente, è impossibile ipotizzare quando tutto il sistema riprenderà a funzionare correttamente.

Back to top button