
C’è un nuovo allarme truffe e Intelligenza artificiale, che viene dagli Stati Uniti. Secondo Trend Micro, azienda americana di sicurezza, i truffatori raccolgono informazioni sulle loro vittime dai social network, anche spiando foto e video di loro amici e parenti. I criminali quindi, attraverso l’intelligenza artificiale, clonano la voce dei cari della vittima per compiere le truffe. In altri casi – e questo riguarda soprattutto i personaggi famosi – i deepfake vengono usati come testimonial per alcune pubblicità truffa. È di qualche giorno fa la denuncia dell’attore Tom Hanks di uno spot per un piano dentistico che ha sfruttato la sua immagine.
Come difendersi dalle truffe con l’AI

Cosa sono i deepfake
L’AI sta creando deepfake sempre più realistici. Come scrive il Garante per la Protezione dei dati personali: “I deepfake sono foto, video e audio creati grazie da software di intelligenza artificiale (AI) che, partendo da contenuti reali (immagini e audio), riescono a modificare o ricreare, in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo e a imitare fedelmente una determinata voce”.
Il caso di Mara Venier
In Italia, Mara Venier ha dato mandato al suo avvocato per denunciare un video in cui un suo fake – che appariva insieme a Elon Musk – invitava gli utenti a investire 250 euro in prodotti finanziari, che gli avrebbero garantito un reddito mensile fisso. La conduttrice si è poi sfogata anche sui social, avvisando della truffa in una stories i suoi follower.
In Arizona, una donna è stata contattata da un cybercriminale che ha inscenato il rapimento della figlia, clonando la voce di quest’ultima. La fortuna è stata che la donna, benché spaventata, perché la voce era identica a quella della figlia, ha comunque avuto la prontezza di contattarla direttamente prima di pagare il riscatto, svelando così la truffa.

I deepfake su TikTok
Emblematico è il caso di TikTok dove l’uso dei deepfake è una consuetudine. Diversi utenti utilizzano l’AI per imitare le voci dei personaggi famosi come forma di satira o parodia, per creare scenette divertenti e provocatorie. Sul social network cinese questi account sono anche etichettati come Unreal, ma è lecito chiedersi se questo può bastare, perché in ogni caso possono creare confusione negli spettatori, che non sempre riescono a distinguere il vero dal falso. Dall’altro non è chiaro quanto sia sufficiente a tutelare l’immagine delle stesse celebrità coinvolte, soprattutto considerando che alcuni di questi account Unreal monetizzano con i video.
Come difendersi dalle truffe con l’AI
Per difendersi da queste truffe ci sono due modi: uno tecnico, l’altro comportamentale. Il primo riguarda l’utilizzo di tool – soprattutto nel caso delle foto – che permettono di fare una ricerca dell’immagine, vedere dove è stata pubblicata, chi ne detiene i diritti.
Alcuni di questi sono:
Quest’ultimo non permette la ricerca diretta di immagini ma si basa sulle parole chiave relative a una persona o a un argomento.
Dal punto di vista comportamentale è buona pratica fare delle verifiche prima di fare qualsiasi azione. Nei casi come quello della richiesta di un riscatto è molto importante mantenere la calma. Se poi si è stati vittima di una truffa, rivolgersi sempre alla polizia postale.
Il Garante per la Privacy ha inoltre messo a punto un vademecum per sensibilizzare sui rischi connessi agli usi malevoli di questa tecnologia, che come si può vedere sono sempre più frequenti ed elaborano deepfake sempre più sofisticati.