TECNOLOGIA

La Commissione Europea vieta Tik Tok ai dipendenti

Per proteggere i dati e aumentare la sicurezza informatica il personale della Commissione dovrà disinstallare l'app da tutti i dispositivi, sia aziendali che personali

Il personale della Commissione europea che ha installato l’app Tik Tok dovrà cancellarla da tutti i dispositivi aziendali e personali. La decisione è stata comunicata oggi dall’esecutivo europeo per “proteggere i dati della Commissione e aumentare la sua sicurezza informatica”. I dipendenti avranno tempo fino al 15 marzo per adeguarsi alla nuova disposizione, altrimenti perderanno l’accesso alle applicazioni, come skype o posta elettronica, collegate alla Commissione.

“Siamo delusi da questa decisione che riteniamo sbagliata e basata su pregiudizi – ha commentato un portavoce di Tik Tok – stiamo continuando a migliorare il nostro approccio alla sicurezza dei dati, anche attraverso la creazione di tre data center in Europa per conservare i dati degli utenti a livello locale, riducendo ulteriormente l’accesso ai dati da parte dei dipendenti e minimizzando il loro flusso al di fuori dell’Europa”.

A poco è valso dunque l’annuncio della costruzione di nuovi data center in Europa per la sicurezza degli utenti UE, di cui avevamo parlato qui. Si tratta della prima decisione che l’Unione Europea prende contro Tik Tok e si posiziona il linea con quella adottata invece da tempo dagli Stati Uniti, dove dallo scorso dicembre la app cinese è stata bandita dai dispositivi dei dipendenti federali. I riflettori delle Autorità che vigilano sulla privacy si erano accesi soprattutto dopo che, lo scorso novembre, Tik Tok aveva ammesso che alcuni suoi dipendenti in Cina avevano avuto accesso ai dati personali di utenti statunitensi ed europei.

Il 10 gennaio scorso, l’amministratore delegato di Tik Tok Shou Zi Chew, aveva incontrato a Bruxelles i commissari europei per la Trasparenza, la Concorrenza, gli Affari interni e la Giustizia per discutere del rispetto da parte della piattaforma del Regolamento generale sulla protezione dei dati, della lotta alla disinformazione e di come qualunque dato proveniente dall’UE debba essere trattato in conformità al Gdpr, soprattutto vista l’alta componente di utenti minori che utilizza l’applicazione.

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