
Il gruppo hacker filo-russo NoName ha annunciato, lo scorso 15 dicembre, di aver “deciso di punire il sistema di e-learning dell’esercito italiano”. Il gruppo ha rivendicato così, attraverso il suo canale Telegram, l’attacco informatico al Ministero della Difesa.
Sono stati colpiti nove siti, tutti collegati al Ministero, dedicati all’apprendimento a distanza e risultati irraggiungibili. Si tratterebbe di un attacco DDoS, Distributed Denial of Service, che mira a sovraccaricare i portali. Per ora non sembra ci sia stata una compromissione dei sistemi.
Non è la prima volta che i siti web di istituzioni italiane finiscono nel mirino di gruppi hacker legati a Mosca. Lo stesso gruppo NoName pochi giorni fa rivendicò un attacco al Ministero delle Politiche Agricole.
L’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza aveva già lanciato l’allarme, di cui abbiamo parlato qui, sull’intensificarsi di attacchi hacker da parte di gruppi filo-russi verso l’Italia. Anche se parlava di episodi per lo più a scopo dimostrativo, aveva avvisato circa l’aumento della frequenza degli attacchi nei prossimi mesi.