
3-I è la prima società italiana nata per sviluppare, manutenere e gestire i software della pubblica amministrazione. È una S.p.A. partecipata al 49% da Inps, al 30% da Inail e al 21% da Istat. Le iniziali degli Enti che la compongono le danno il nome.
Il progetto era stato approvato con un decreto del governo Draghi lo scorso aprile – per la realizzazione degli obiettivi di digitalizzazione del PNRR – il 12 dicembre è ufficialmente nata la società, rispettando i tempi previsti. 3-I è a capitale e partecipazione interamente pubblici e fornirà servizi informatici e soluzioni software – oltre che per i fondatori Inps, Inail e Istat – anche per la Presidenza del Consiglio, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le PA centrali. Si occuperà, inoltre, di ottimizzare gli investimenti e assicurare livelli sempre più alti di cybersecurity.
“Con l’istituzione di 3-I – ha spiegato Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’Innovazione tecnologica – creiamo un polo di riferimento per le pubbliche amministrazioni centrali, oltre che un centro di eccellenza nel panorama dei fornitori di servizi digitali per il settore pubblico. Ci sarà una governance pubblica diretta dei sistemi e delle strategie ICT al servizio delle PA centrali, in linea con il principio di sovranità digitale italiana ed europea”.
I primi professionisti a lavorare in 3-I proverranno da Inps, Inail e Istat – ingegneri e sviluppatori software – per arrivare successivamente ad un organico complessivo di circa 2000 risorse, selezionate attraverso concorsi pubblici.
Secondo il ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo “Quella della digitalizzazione è la sfida principale che abbiamo di fronte nel processo di innovazione. Una sfida che richiede profondi cambiamenti delle strutture e dei servizi che la collettività si attende da una pubblica amministrazione moderna ed efficiente”.