
Con una cerimonia di inaugurazione presso il Tecnopolo di Bologna è entrato in funzione Leonardo. L’inaugurazione ufficiale arriva dopo la conquista del quarto posto nella classifica Top500 dei supercomputer più veloci al mondo, assegnato durante la Word Computing Conference di Dallas, in Texas, lo scorso 14 novembre.
Con una potenza di calcolo di 250 petaflops, Leonardo è in grado di realizzare 250 trilioni di operazioni al secondo. Saranno tanti i settori a beneficiare sue performance, dall’intelligenza artificiale alla medicina, dal cambiamento climatico alla cybersecurity. Con questa macchina si potranno produrre modelli sempre più precisi per studiare l’evoluzione del clima; potranno essere rilevate intrusioni in sistemi informatici nel giro di pochi minuti; si potrà accelerare la ricerca per contrastare le pandemie e sviluppare nuovi farmaci.
Leonardo è stato progettato, prodotto e testato in Europa. Realizzato dalla Atos, il supercomputer fa parte del progetto European High Performance Computing Joint Undertaking, partito nel 2018 e promosso dalla Commissione europea con un investimento di oltre un miliardo di euro, al quale partecipano 32 paesi, per la costruzione e condivisione di supermacchine da mettere al servizio di crescita e innovazione.
L’Europa persegue così l’obiettivo di diventare una potenza mondiale nel campo dei supercomputer e i risultati le stanno dando ragione, nel ranking dei Top 500, fanno meglio solo Stati Uniti e Giappone, che occupano le prime due posizioni, l’Europa si attesta in terza e quarta, con Lumi, inaugurato lo scorso giugno in Finlandia, e Leonardo, entrato in funzione ieri in Italia.
La gestione di Leonardo è affidata a Cineca, il consorzio interuniversitario italiano per il calcolo automatico, a cui aderiscono 67 università, 9 enti di ricerca, 3 politecnici e il ministero dell’Istruzione.
Il costo del supercomputer supera i 200 milioni di euro, ed è stato cofinanziato da EuroHpc Joint Undertaking e dal ministero italiano dell’Università e della Ricerca. Il 50% della potenza di calcolo generata da Leonardo sarà a disposizione degli istituti di ricerca e delle università italiane, il resto sarà utilizzato dai ricercatori europei.