
La notizia dei licenziamenti, secondo il Wall Street Journal, era stata anticipata dallo stesso Zuckerberg ai suoi dirigenti e oggi arrivano i numeri esatti: il piano di esuberi riguarda 11mila dipendenti, il 13% della forza lavoro di Meta.
La società proprietaria di Facebook, Whatsapp e Instagram si è resa protagonista di uno dei più grandi licenziamenti di quest’anno nel settore tech e il più grande nei suoi 18 anni di storia. Il fondatore Mark Zuckerberg si è assunto la responsabilità degli errori della società e di previsioni troppo ottimistiche circa la crescita.
Il colosso americano ha dovuto fare i conti con il rallentamento della crescita economica globale, la concorrenza del cinese Tik Tok, l’indebolimento degli introiti pubblicitari e gli elevatissimi investimenti nel metaverso. Proprio questi ultimi, avevano già spinto gli investitori ad esprimere la loro preoccupazione a Zuckerberg attraverso una lettera aperta, in cui definivano l’investimento dell’azienda nel metaverso “superdimensionato anche per gli standard della Silicon Valley”.
Le Big Tech, dopo il boom della pandemia che ha fatto esplodere l’utilizzo del digitale, risentono oggi di un calo fisiologico e della crisi economica, le azioni di Meta sono scese del 70% dall’inizio di quest’anno e anche Twitter, per mano del suo nuovo proprietario, Elon Musk, ha licenziato pochi giorni fa quasi 4mila dipendenti, la metà dell’intero organico.
Meta, che a fine settembre contava 87mila dipendenti, ha subito un forte calo di ricavi e utili, da qui la decisione odierna. “Oggi condivido alcuni dei cambiamenti più difficili che abbiamo fatto nella storia di Meta. Ho deciso di ridurre le dimensioni del nostro team di circa il 13% e di separarmi da 11mila dei nostri talentuosi dipendenti. Voglio assumermi le responsabilità di queste decisioni e di come siamo arrivati a questo punto”. Così il fondatore Mark Zuckerberg nel messaggio ai dipendenti che accompagna l’annuncio ufficiale della società. I licenziamenti di Meta partiranno da oggi.