
Secondo l’organizzazione internazionale di polizia, la realtà virtuale ed immersiva del metaverso potrebbe favorire nuovi attacchi di cybercrime e facilitare il crimine tradizionale nel mondo fisico.
Madan Oberoi, direttore esecutivo innovazione e tecnologia dell’Interpol, ha affermato “Alcuni crimini potrebbero essere una novità su questo medium, mentre altri già esistenti saranno abilitati dal metaverso e portati ad un nuovo livello”.
La realtà virtuale potrebbe quindi potenziare minacce tradizionali e truffe già esistenti, come ransomware e phishing. Ma l’ombra si allunga anche sul mondo fisico, in cui potrebbero essere facilitati diversi crimini, fino al terrorismo, “Se un gruppo terroristico vuole attaccare uno spazio fisico può utilizzare la realtà virtuale per pianificare, simulare e fare esercizio prima di attaccare” spiega Oberoi.
Anche l’Europol, l’agenzia delle forze dell’ordine dell’Unione Europea, in un recente rapporto aveva dichiarato che i gruppi terroristici potrebbero, in futuro, utilizzare il mondo virtuale per la propaganda, il reclutamento e la formazione.
Intanto l’Interpol, per prepararsi ad affrontare le nuove minacce di sicurezza paventate, ha creato il suo metaverso. Durante la 90esima Assemblea generale di Interpol, svoltasi a Nuova Delhi lo scorso ottobre, l’organizzazione di polizia mondiale ha presentato il primo mondo virtuale progettato per le forze dell’ordine e già operativo. Con l’obiettivo di sostenere i paesi membri nella lotta alla criminalità e rendere anche il mondo virtuale un luogo governato e quanto più sicuro possibile.