TECNOLOGIA

Nel primo semestre del 2022 più cyber attacchi dell’intero 2021

Secondo il report sulla cybersecurity di Exprivia, in Italia nei primi sei mesi di quest'anno si sono registrati 1572 attacchi di cyber crime, a fronte dei 1356 dell'intero 2021. Il malware si conferma la tecnica di attacco più utilizzata. Al sud i dispositivi connessi sono meno sicuri

Il primo semestre del 2022 ha fatto registrare in Italia 1572 casi tra attacchi, incidenti e violazioni della privacy, a fronte dei 1356 casi complessivi del 2021. Sono i dati contenuti nel report di Exprivia, società a capo di un gruppo internazionale specializzato in ICT.

Tra aprile e giugno si sono riscontrati 381 attacchi, 359 incidenti di sicurezza e 26 violazioni della privacy, cresciute del 37% rispetto al trimestre precedente. Pubbliche amministrazioni, banche e heathcare, tra i settori più colpiti dalle sanzioni del Garante per la protezione dei dati personali.

Sempre nel secondo trimestre, sono saliti vertiginosamente gli attacchi DDoS, che interrompono i servizi di aziende, pubblici esercizi e istituzioni, e dei malware – attraverso i quali si vogliono sottrarre informazioni sensibili – che mantengono il primato come tecniche più utilizzate dai criminali informatici, con 316 casi nei primi sei mesi dell’anno.

Tanti anche gli attacchi di phishing e social engineering, modalità di adescamento tramite e-mail fraudolente o social network, con ben 692 casi registrati.

Tra le motivazioni degli attacchi che hanno colpito l’Italia, al primo posto si conferma il cyber crime, seguito dal cyber warfare – guerra cibernetica – i cui 118 fenomeni del secondo trimestre 2022, sono quintuplicati rispetto al primo trimestre, quando se ne registrarono 22, a causa del protrarsi della guerra tra Russia e Ucraina. Al terzo posto si assesta il data breach.

È il finance il settore privilegiato dai cyber criminali con il 43% degli attacchi totali; segue il settore software/hardware, in particolare società ICT, terzo posto per il settore dell’industria, seguita dalla pubblica amministrazione. Quest’ultima presumibilmente aiutata dalle campagne di sensibilizzazione alla cybersecurity.

Il report di Exprivia restituisce inoltre un paese a due velocità, in cui il Mezzogiorno è caratterizzato da dispositivi connessi molto più a rischio rispetto a quelli del Nord e una consapevolezza carente circa i danni che può provocare una inefficace gestione della cybersecurity.

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