
Arne Schoenbohm, presidente dell’Agenzia per la cybersicurezza tedesca (BSI), è stato licenziato con effetto immediato dalla ministra dell’Interno Nancy Faeser, per via di presunte connessioni con l’intelligence russa.
La notizia era nell’aria da giorni, visto che la stessa Faeser aveva annunciato la scorsa settimana un cambio al vertice della sicurezza informatica del paese e l’avvio di investigazioni nei confronti dell’oggi ex capo.
Schoenbohm era presidente dell’Agenzia dal 2016, la sua posizione ha iniziato a vacillare dopo che in uno show satirico della televisione tedesca, andato in onda la scorsa settimana, si sono evidenziate le sue connessioni con la Russia risalenti alla sua precedente attività.
Connessioni in realtà già emerse in passato, Schoebohm, nel 2012, contribuì a fondare il Cyber security council Germany, un gruppo di lobby di cui fanno parte anche importanti politici tedeschi, nota per essere vicina a imprese operanti nel settore della sicurezza, della sorveglianza e degli armamenti. Già nel 2019 venne pubblicata un’inchiesta che ne rivelava la vicinanza a organizzazioni statali russe. La scorsa settimana la rivista Zdf Royale ha denunciato i legami personali tra Schoenbohm e la società Protelion Gmth – membra del gruppo – e di proprietà di Infotecs, società di sicurezza informatica, fondata da un ex membro del Kgb.
Nonostante non sia stato dimostrato che il legame esista ancora oggi, secondo il ministero dell’Interno tedesco è stata danneggiata la fiducia nella neutralità e imparzialità della leadership di Schoenbohm.