TECNOLOGIA

Hackerato l’account twitter del MiTE

Dopo l'attacco hacker subito ieri dal ministero della transizione ecologica, Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, spiega come le attività di appropriazione illecita di profili social siano sempre più frequenti

Sotto attacco hacker nella giornata di ieri l’account twitter del Ministero della Transizione Ecologica: sul profilo ufficiale il nome e la foto diventano quelli di Vitalik Buterin, programmatore russo naturalizzato canadese e co-fondatore della criptovaluta Ethereum.

Durante la mattinata sull’account compaiono una serie di tweet che invitano a cliccare nel link per ottenere gratuitamente migliaia di Ethereum. L’attacco è stato compiuto del giorno dell’atteso Merge della criptovaluta: il passaggio ad un meccanismo più sostenibile dal punto di vista energetico.

“Le attività di appropriazione illecita di profili social sono, purtroppo, sempre più frequenti. È una tendenza  emersa negli ultimi anni che ha colpito vittime illustri nel passato, come il fondatore di Tesla Elon Musk – spiega Pierguido Iezzi, Ceo di Swascan, azienda del polo di cyber security di Tinexta Group – spesso questi attacchi riconducono i profili violati a pubblicizzare campagne di marketing per crypto-scam, cercando di sfruttare la breve finestra di visibilità e la vetrina garantita dalla violazione dell’account per trarre in inganno le vittime”.

Questa volta nel giro di qualche ora i tecnici del ministero sono riusciti a ripristinare l’account, ma già lo scorso aprile il MiTE fu colpito da un attacco hacker, dal quale solo dopo un mese vennero ripristinate tutte le funzioni.

“Più in generale – aggiunge Iezzi – si deve sottolineare come il nostro Paese abbia visto un’impennata di violazioni di credenziali negli ultimi 6 mesi. Lo ha sottolineato lo stesso osservatorio cyber del Crif, che nel suo ultimo rapporto ha rilevato un incremento del +44% nella categoria dei dati personali italiani venduti sul dark web  negli ultimi sei mesi. Lo stesso Soc e Threat Intelligence Team di Swascan, in un’analisi sul Dark Web rilasciata nei primi giorni di settembre, aveva anticipato questo trend, rilevando come le ‘inserzioni’, in cui vengono venduti – ma anche richiesti – i dati privati, tra cui le credenziali, dei nostri connazionali fossero ‘esplosi’ tra giugno e agosto, con un incremento di oltre il 300% di richieste da parte di Criminal Hacker”.

Back to top button