
«Il settore energetico è sotto attacco. All’interno del comparto si registrano oggi tra il 5 e il 7% degli attacchi hacker in Italia, e il dato è destinato ad aumentare. Inoltre le prime 100 utility italiane, negli ultimi tre anni, hanno ricevuto più di 250 minacce informatiche di entità medio – alta».
Queste le parole di Massimo Moggi, presidente e Ceo di Westpole Europe – player nella trasformazione digitale in Italia e nella Comunità Europea e professional affilate alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – ascoltato in merito al recente attacco ai sistemi informatici del gruppo Canarbino, operatore nell’import/export di gas a livello italiano ed europeo.
Secondo Moggi, quello energetico è un settore particolarmente attrattivo per i cybercriminali che puntano ad estorcere denaro e ad aggravare la situazione in questo periodo c’è la crisi energetica in corso.
“Esistono due tipologie di operatori negli attacchi cyber: le organizzazioni criminali che hanno l’obiettivo di estorcere denaro (ed è il caso dell’80% degli attacchi), e gli attacchi di matrice militare volti a disinformare o bloccare le forniture energetiche. Su questo ultimo aspetto occorre proteggersi sempre meglio”.
Sulle misure generali in tema di sicurezza informatica, Moggi assicura che in Italia l’Agenzia Nazionale per la Cybersecurity ha fatto un ottimo programma che ora deve essere eseguito.
«Non servono grandi progetti: meglio federare servizi, collaborazione pubblico-privato e soprattutto formazione nelle aziende e nelle scuole – continua – vista la situazione inoltre, nell’ambito energetico occorre pensare ad un programma specifico sia sul piano della cybersicurezza che del digitale in generale».