
Infosec è una delle rare testate che sinora ha osato pubblicare articoli critici verso la discussa gestione di ADM (Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli) e delle sue spese folli sotto la guida del narcisista Direttore Marcello Minenna. Spese folli che, unite ad altre discutibili iniziative di quello che molti hanno definito «l’Economista dei 5 Stelle », al di là della presunta correttezza sul piano legale, nell’attuale situazione economica del nostro Paese lasciano più di qualche perplessità sul piano dell’opportunità. Se non proprio della decenza.
Proprio su Infosec avevo parlato lo scorso anno delle sue ambizioni da «generale», da «ammiraglio» e da « monarca di ADM ». Più precisamente il 2 marzo, l’8 ottobre ed il 29 ottobre .
Lo spunto per riparlare di Marcello Minenna, rompendo il silenzio generale della stampa nazionale (il direttore di ADM sembra essere molto potente e, si dice, con amicizie trasversali molto influenti) me lo offre ora «USB Pubblico Impiego – Agenzie Fiscali ». Una sigla sindacale che, con un comunicato nazionale datato 29 giugno 2022, dal titolo «ADM – Ai confini della realtà… », denuncia che «mentre il Documento di Economia e Finanza 2022 preannuncia una nuova stagione di spending review, legando i prossimi rinnovi contrattuali ai risparmi delle pubbliche amministrazioni, all’ADM non si bada a spese e qualsiasi cosa diventa un evento, un’occasione per il nostro direttore di fare pubbliche relazioni davanti a ricchi buffet ».
Un tema che a chi ha letto i miei articoli era già ben noto.
« Che si tratti di ristrutturare immobili di “rappresentanza” in posti che a noi appaiono assurdi (ma accolti con favore dai politici eletti in quel collegio), ristrutturare yacht o acquisire macchine di lusso sequestrate per elargirle a enti vari (piuttosto che mandarle all’asta), tutto diventa un’occasione per creare l’evento a favore di telecamere e “migliorare” l’immagine dell’Agenzia », prosegue la nota sindacale.
La ciliegina sulla torta viene messa il 28 giugno, con l’Almanacco di ADM. Secondo il sindacato, « decine di colleghi sono stati chiamati in divisa a piazza Mastai (sede principesca del Direttore di ADM, che ha abbandonato la sede operativa dell’Agenzia, nella periferia Sud di Roma, alla Cecchignola, n.d.r.) per fare foto. Se poi la divisa non ce l’avevi perché hai sempre lavorato al personale, nessun problema, te ne consegnavano una nuova nuova apposta per fare le foto. Se il tuo ufficio è in difficoltà per le carenze di organico e le ferie estive, nessun problema, l’Almanacco ha la priorità e persino una ventina di persone possono essere distolte da Fiumicino per andare a fare le foto!!! »
La militarizzazione, o meglio la miliziazione di ADM, messa in atto dal pugliese Minenna, ad alcuni fa pensare al « facite ammuina » della Marina Borbonica: “All’ordine “Facite Ammuina”: tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora, chilli che stann’a destra vann’ a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann’ a destra, tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso, chi nun tiene nient’ a ffà, s’aremeni a ccca e a llà”.
E nella continua ricerca di effetti speciali, secondo alcune malelingue forse propedeutici alle sue ambizioni senatoriali, Minenna sembra essersi persino inventato una forma coreografica mai vista prima per il giuramento dei nuovi assunti. Niente di particolarmente grave, se non fosse qualcosa che, oltre ad una palese sovrapposizione con la Guardia di Finanza, polizia economico-finanziaria nazionale, che svolge da due secoli e mezzo la funzione di polizia doganale che Minenna vorrebbe riassegnare ad ADM, verrà pagato sempre dall’ignaro Pantalone.
«Quello che dovrebbe essere la normalità in una pubblica amministrazione, come assumere, diventerà un evento », denuncia a giusto titolo USB. « Il 19 luglio centinaia di nuovi colleghi saranno chiamati a Roma in missione per giurare alla Sala Sinopoli dell’Auditorium, con tanto di dress code e familiari al seguito e un buffet degno delle personalità che verranno invitate, ovvio. Una rappresentazione che ricorda la fine CAR del servizio militare…siamo ormai ai confini della realtà, al di là dei quali scadiamo nel ridicolo ».
Il ridicolo, a sommesso avviso di chi scrive, forse si è già superato da tempo.
Osservando, con rassegnata sofferenza per le esangui casse dello stato, sprechi inaccettabili in attività che nulla hanno a che fare con l’interesse dei cittadini, compresi quelli degli stessi funzionari di ADM. Che avrebbero bisogno di ben altro riconoscimento e supporto, diverso dai teatrini in uniforme, per aiutarli a rafforzare la loro preparazione e dotazione professionale, al servizio di un Paese che dovrebbe saper attirare import-export, invece di dissuaderlo con lentezze burocratiche inaudite. Accentuate ora da atteggiamenti coreografici da sceriffi « de’ noantri ».
« Ci ricorderemo dei Ministri e dei politici che sicuramente affolleranno l’ennesimo teatrino e ricorderemo loro i ricchi buffet e i soldi buttati se si azzarderanno a chiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori … », conclude la nota sindacale.
I sindacalisti hanno certamente ragione. E ce ne ricorderemo quindi anche noi. Come dovrebbero ricordarsene tutti i cittadini, in vista delle prossime elezioni.