TECNOLOGIA

Apple AirTag ed il pericoloso uso non convenzionale

Triste epilogo di un tradimento oltreoceano

Gaylyn Morris, una donna ventiseienne di Indianapolis, è stata accusata di aver ucciso il proprio compagno – Andre Smith – nel parcheggio esterno di un centro commerciale a causa del suo tradimento.

Nella dichiarazione giurata rilasciata dal detective che si è occupato del caso si legge che, arrivato sulla scena del crimine, un testimone gli ha riferito che la Morris si era avvicinata a lui nel parcheggio chiedendogli se Smith fosse nel bar, giacché il localizzatore GPS lo dava lì. Una volta entrata nel pub, trovato il fidanzato con un’altra donna, è nato un alterco presto trasformatosi in rissa.

Dopo essere stata allontanata da alcuni presenti, la donna – come ricostruito da numerosi testimoni che hanno assistito alla scena – è tornata in auto, ha atteso che lo Smith uscisse dal locale e a quel punto l’ha investito passando più volte con l’auto sul corpo inerme.

L’ufficio del coroner della contea di Marion ha poi stabilito che lo Smith è morto di asfissia traumatica.

Nell’interrogatorio di garanzia la donna ha dapprima negato di aver utilizzato un localizzatore poi, venuta a sapere della perquisizione dell’autovettura, ha ammesso di aver nascosto il tracker wireless Apple, dispositivo progettato allo scopo di aiutare le persone a localizzare gli effetti personali, come chiavi o borse, sul sedile posteriore del veicolo di Smith, vicino ad un portabicchieri.

La donna che era con Smith nel locale ha dichiarato alla polizia che lo stesso le aveva detto di immaginare che vi fosse un dispositivo GPS sulla sua auto perché la Morris continuava a inviargli messaggi di testo alludendo di sapere dove si trovasse. Il 23 giugno si è tenuta in Indiana la prima udienza del processo per omicidio a carico della Morris.

L’uso anticonvenzionale del sistema sviluppato da Apple era finito sotto i riflettori lo scorso anno: già nel 2021, in un articolo apparso sul Washington Post, era stato denunciato il pericolo derivante da un suo utilizzo ai fini di stalking. Da Cupertino erano corsi ai ripari tentando di implementare sistemi con cui venivano diffusi avvisi sonori sia dall’AirTag che sullo smartphone del soggetto che si trova nelle vicinanze.

Nel febbraio scorso in un comunicato Apple ha dichiarato di aver recentemente rivisto le policy ed implementato ulteriori livelli di sicurezza sul piano della privacy affinché gli AirTag non vengano usati per compiere atti persecutori.

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