
A che punto è il progetto MonitoraPA dopo le diffide rivolte agli Enti della Pubblica Amministrazione per la rimozione di Google Analytics? Consultando l’ultimo report aggiornato, risulta che più della metà degli oltre 8000 titolari dei siti originariamente contattati dall’osservatorio abbiano provveduto alla rimozione dello strumento di tracciamento. Dal momento che i termini indicati nella diffida iniziale sono decorsi, delle due l’una: o una segnalazione al Garante Privacy è già stata effettuata, o si trova sulla “rampa di lancio”. E coinvolgerà quasi 4000 siti web e corrispondenti enti pubblici.
Già in febbraio 2022 l’autorità di controllo francese aveva pubblicato un proprio provvedimento rivolto ad un titolare del trattamento con cui è stata formulata una “costituzione in mora” (ovverosia l’equivalente a livello sostanziale di un’ingiunzione ai sensi dell’art. 58.2 lett. d) GDPR) con la richiesta di conformare entro un mese le attività di trattamento all’art. 44 GDPR, con la cessazione dall’impiego dello strumento di Google Analytics. Successivamente, a giugno, sono seguite delle FAQ esplicative derivanti dagli approfondimenti svolti sulle clausole tipo di protezione dei dati e le misure supplementari adottate da Google, con cui si è ribadita l’inadeguatezza delle stesse e di conseguenza la sussistenza della violazione per effetto del trasferimento dei dati. Il tutto, nonostante il mascheramento di alcune cifre dell’IP all’interno dei cookie e per un ineliminabile rischio di tracciamento e reidentificazione non adeguatamente trattato.
In Italia, invece, al momento c’è un silenzio da parte del Garante Privacy. Infatti, le linee guida per cookie e altri strumenti di tracciamento risalgono al 10 giugno 2021, il piano ispettivo deliberato a dicembre 2021 per il primo semestre 2022 riguarda la “corretta gestione dei cookies” e un più recente parere del 24 febbraio 2022 sullo schema predisposto dall’AgID di Linee guida di design per i siti internet e i servizi digitali della PA ha citato – quale strumento indicato per analizzare e migliorare l’esperienza d’uso dei siti web e dei servizi digitali mediante la rilevazione qualitativa e quantitativa dei dati di fruizione – Web Analytics Italia, rilevando però che la piattaforma “non è stata sottoposta all’attenzione del Garante, che si riserva di effettuare gli opportuni approfondimenti al riguardo”.
Attenzione però: silenzio non significa necessariamente inerzia. Probabilmente, l’esito del semestre ispettivo e la segnalazione potrebbe costituire un’occasione per l’aggiornamento delle indicazioni sull’impiego dei cookie. Si auspica anche contribuisca ad alimentare dibattiti di più ampio respiro sulla cultura digitale.