
Un incidente alquanto strano perché la sua bella moto avrebbe preso fuoco a Roma sulla via Salaria ed il “promotore finanziario” è andato in fumo, come molti dei soldi affidatigli da numerosissimi Vip nel corso degli anni.
Non è l’unico promoter andato in fumo, bruciato, infatti, tanti anni fa un certo Sucato in Sicilia prometteva ai “gonzi” di raddoppiare il denaro affidatogli grazie ad un grosso investimento di *banane* in Africa.
In questo caso si disse che l’errore di Sucato sarebbe stato quello di sottrarre del denaro ad esponenti di rilievo di Cosa Nostra e la conseguenza è che sarebbe stato trovato, anche lui, dopo qualche anno, carbonizzato all’interno dellla sua autovettura in uno strano incidente nei pressi di un cavalcavia siciliano ad Alcamo.
Ed allora anche Bocchicchio sarebbe finito come Sucato; forse tra i tanti Vip come l’ambasciatore della Repubblica Trombetta, i mister Conte e Lippi ed i fratelli El Shaarawy ce ne sarebbero stati tanti altri che avrebbero avuto una idea diversa di come fare tornate i conti per i soldi bruciati.

Soprattutto considerato che il processo si stava celebrando in questi giorni, tra alti e basssi.
La Guardia di Finanza correttamente indaga sulla morte del Bochicchio alla luce della sua singolare attività perché tutti i sospetti devono essere scandagliati e nulla può essere lasciato al caso (questa sarebbe la versione degli inquirenti).
Un miliardo ed 800 milioni di euro avrebbero ballato, in questi anni, tra Hong Kong, Singapore, Giacarta ed Emirati Arabi.
Ma il promoter non avrebbe resistito, come tanti, ad avere anche il suo riverito nome sul campanello di un citofono in una bella casa di Cortina.
Un intrigo internazionale di soldi facili, vip tutti affidati all’agente casertano Bochicchio ed al siciliano Sucato.
“Nulla di nuovo sotto il sole”.