
Prima, colti dalla vista di una stella cadente, potevamo associare tale evento estemporaneo al ricordo di un nostro caro ormai assente, ora a quella congiunzione quasi superstiziosa associamo un evento reale: il GPS ci avvisa che il nostro caro nonno, precedentemente spedito in orbita, sta effettivamente venendo cremato nell’attraversare ad altissime velocità l’atmosfera terrestre.
L’avanzamento tecnologico ci ha infatti permesso di donare un’onorificenza post mortem ai nostri defunti con un riadattamento del funerale molto spettacolarizzato. Non saprei se intendere questo evento come un qualcosa di romantico e struggente o come un qualcosa di squisitamente geniale e granguignolesco.
È notizia recente quella di un transporter della SpaceX partito con al suo interno i resti di 47 defunti per quello che sarà un funerale spaziale ideato dalla compagnia Celestis.
Non è certo cosa nuova il funerale spaziale, d’altronde la SpaceX sta già a 18 sepolture “alternative”, ma sta diventando una pratica sempre più sdoganata e ordinaria…i costi non sono neanche così inaccessibili, rispetto a tante altre realtà commerciali spaziali, parliamo infatti di 3-4000 dollari (a meno che non si voglia arrivare fino alla Luna, dove si supera le decine di migliaia), e visto che del denaro, una volta morti, non ce ne faremo nulla, potremmo anche chiudere due occhi.
Nasce su carta dall’idea di un autore di fantascienza, Neil R. Jones, nel 1931. Pian piano, con l’ascesa dei voli spaziali, si è arrivati al 1997 con le prime ceneri umane nello spazio, di Gene Roddenberry, creatore di Star Trek, e di altri 23 trapassati, tra cui un filosofo e un fisico.
Sostanzialmente le missioni si compongono di una corsa condivisa, una sorta di car sharing simultaneo verso l’infinito ed oltre, in cui si raggruppano tanti piccoli satelliti, al cui interno risiedono i clienti cremati in dei tubi dalle dimensioni di un rossetto, in un unico razzo, per poi depositarli in un’orbita eliosincrona, che è l’ideale per l’imaging e i satelliti meteorologici, nonché per i cimiteri cosmici.
I resti ruotano attorno al globo per circa un decennio prima di ricadere sulla Terra ed essere di fatto cremati una seconda volta…pastorizzati e totalmente scremati.
L’azienda naturalmente fornisce alla famiglia e agli amici partecipanti alla commemorazione i dati di localizzazione GPS in modo tale che possano rintracciare il loro defunto quando questo passa sopra le loro teste.
Queste le parole di Charles Chafer, fondatore di Celestis: “Quando mi è venuta l’idea, stavo cercando qualcosa che potesse portare le attività spaziali commerciali su un mercato di massa. Ovviamente tutti muoiono – almeno oggi – quindi hai un mercato globale”. Illuminante.
Strano che TAFFO non abbia ancora iniziato ad offrire questo tipo di servizi alla sua clientela. Fino ad allora continuerò sicuramente a guardare in aria per strada alla ricerca di qualche loro esilarante cartellone pubblicitario in materia.