
L’ufficialità è arrivata soltanto nel 2011, con l’istituzione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, della “Giornata Internazionale del Volo Spaziale Umano”.
Eppure, fino dal 2000 lo spirito popolare aveva riconosciuto che l’evento fosse da celebrare internazionalmente, e non solo nell’URSS che già dal 1962 aveva stabilito che il 12 aprile di ogni anno sarebbe stato il “Giorno del Cosmonauta”.
Perché il 12 aprile? Presto detto, è la data del lancio nello spazio di Jurij Alekseevič Gagarin, avvenuta nel 1961 a bordo della capsula Vostok 1.
E, per combinazione, è anche la data (nel 1981, esattamente dopo 20 anni) della missione STS-1 “Columbia”, il primo Space Shuttle.
Così, alcuni intraprendenti appassionati di spazio, a margine della conferenza internazionale UNISPACE III, organizzata dall’Ufficio ONU per gli Affari dello Spazio Esterno, decisero che, oltre agli esiti “ufficiali” della conferenza (che portò alla c.d. “Dichiarazione di Vienna”, contenente principi e raccomandazioni di strategia per indirizzare la “sfida spaziale” nello spazio esterno), fosse interessante ed opportuno coinvolgere gli appassionati con un evento popolare che, nella tradizionale versione americana, era concepito come un happening di appassionati, di giovani e di “comunità dello spazio”, nei suoi aspetti anche sociologici e d’impatto letterario, scientifico, filosofico e di cultura ed attenzione verso una nuova dimensione cui rivolgere lo sguardo dell’intera umanità.
I sovietici, amanti di parate e grandi dispiegamenti mediatico-militari, hanno anche eletto, negli anni 60, il brano “14 minuti alla partenza” (di Feltsman-Voynovich – “14 минут до старта”) come inno “non ufficiale” della cosmonautica che, nella sua trascrizione in marcia per banda militare e con il suo stile assolutamente e godibilmente rétro, veniva suonato sul passo cadenzato di parate delle “Forze Spaziali” sovietiche. Le mode cambiano, e negli anni ’80 il brano fu sostituito da “Grass by the Home” (“Трава у дома”), ufficializzato nel 2009 e che tradizionalmente viene portato a bordo dagli astronauti in orbita.
Fatto sta che la ricorrenza è entrata in autonomia tra quelle da festeggiare con eventi popolari, e dal 2001 viene celebrata la “Yuri’s Night” dagli appassionati in oltre 70 paesi.
SI tratta di quelle ricorrenze un po’ nerd, come il Pi Day (il 14 marzo, 3/14, giorno del pi greco), o il più curioso “giorno della Mole”, che ovviamente nulla ha a che vedere con la leggiadra costruzione torinese di Antonelli; si tratta della celebrazione della “costante di Avogadro”, che indica la quantità di particelle in una mole. Torniamo alla chimica del Liceo, e qualcuno “sbloccherà un ricordo” al declamare 6,02×1023 . Ecco, questa è la costante di Avogadro. Gli adoratori sono tenuti ad indossare un cappellino da party dalle 6:02 del mattino alle 6:02 del pomeriggio del 23esimo giorno del decimo mese…
Me ne devo ricordare…
