
Dopo essere stati spernacchiati dal nostro direttore editoriale, i “remigini” dell’hackeraggio si ritrovano azzoppati dai sistemi di sicurezza di Twitter che hanno rilevato un utilizzo improprio della piattaforma.
I pirati informatici, quelli veri, quando gli va male finiscono in gattabuia. Quelli che sanno solo loro di essere hacker si beccano la nota sul diario da riportare firmata dai genitori. Siamo dinanzi alla seconda delle due fattispecie.
A godere senza ritegno della sospensione dell’account Twitter con la famosa scritta grecizzante sono i diretti avversari, queli che in precedenza si erano già presi gioco dell’imbarazzante ed imbarazzata compagine che qualche giorno fa si era scusata per essere stata preda di “colleghi” dispettosi. Era stato il primo caso di vero “cyber” bullismo, con i banditi russi che hanno mortificato i neofiti del brigantaggio telematico.

I delinquenti al servizio di Mosca non risparmiano certo gli “sfottò” e sul loro solito canale Telegram visibile anche dal web prendono in giro i competitor con base in Italia.
Riprendendo uno dei motti pubblicati dai sedicenti Anonymous, i russi scrivono “Come hai detto, «La giustizia sta arrivando». Adesso noi diciamo «La giustizia è arrivata»…”
Certamente senza cuore, quelli di KillNet calcano la mano.
“E ora sei «non esisti» per davvero” e, riferiti al profilo Twitter, aggiungono “Il prossimo sarà hackerato, ragazzi”.
In chiusura i criminali filo-russi invitano gli avversari ad atteggiamenti più prudenti. “Quindi rilassati e cerca di arrivare almeno al nostro livello per parlare con noi su un piano di parità. Per ora stai abbaiando a un elefante. prossimo. guerra cibernetica? No. Solo un attacco preventivo.”
Resta irrisolto il giallo di chi si celi dietro @AnonNewsItalia (questo il link all’account Twitter ormai “bruciato”), certamente il mistero più avvincente degli ultimi giorni. L’unica certezza è l’atmosfera da “La pallottola spuntata” che caratterizza le recenti scaramucce sul web e che fa legittimamente sorridere quelli che di criminalità informatica e guerra cibernetica ne sanno davvero.