AMBIENTE ED ENERGIA

Dal Covid 19 al Metano 19

In ottobre, forse il 19 ?, finirebbero in teoria le scorte di gas. Ma intanto è Pasqua.

Se portassi la cravatta, come ho fatto per 40 anni prima che le ritirassero dal mercato sostituite da biscette lunghe nere e sottili, la slaccerei. Salirei sul tavolo e, come Caruso, mi schiarirei la voce e inizierei il mio canto.

Guardate qui, gli ideologi con i piedi al caldo (pé de meia li chiamano in Brasile): questo odioso sistema di portare avanti le proprie occulte ideologie sempre nella scia di qualcos’altro. La finestra di Overton è il loro metodo: quante cose fino a pochi anni fa erano illegali, poi sposti la finestra e diventano tollerabili, poi comuni, poi legali, poi consigliabili e poi una mattina sono obblighi.

Il 70% dei pro-chiusure ora pro-pace. Certo, è più facile dire che i no-vax sono diventati pro-Putin, pochi erano e pochi restano. Ma in Italia c’è questo inquietante 70 che si sposta come un fantasma da un punto all’altro: 70% voleva stare in casa con stipendio fisso e oggi vuole la pace (che sul terreno pratico è la guerra fino a sconfitta russa) rinunciando al condizionatore. Che è quello altrui, che è solo la metafora delle insostenibili bollette per le fabbriche e l’economia da PIL, dove boccheggia il restante 30%. Si diceva che ne saremmo usciti migliori: siccome da noi buono uguale furbo, è chiaro che ne siamo usciti migliori.

Perché Karol Wojtyla avrebbe da un pezzo trasferito la sede papale a Kiev e questo se ne sta a S. Marta ?

Il premier Draghi ha posto l’antitesi pace / condizionatori; gli si contesta di avere messo in antinomia due cose che non lo sono, come dire vuoi bene al papà o alla mamma, l’uno non esclude l’altro. La pace (che sul terreno pratico è la guerra fino a sconfitta russa) innanzitutto. Ieri era la salute innanzitutto. L’altro ieri l’emergenza clima. Basta mettere qualcosa all’attico e il resto del palazzo sotto può andare al diavolo. 

Ultimo ribasso di previsione PIL, impatto occupazione, nuovi scostamenti di bilancio, meno gettito tributario (il treno rallenta e da dietro i vagoni proseguono per inerzia), le accise tolte, poi tornerà il patto di stabilità con Dombrovskis. Purtroppo, per una delle asimmetrie cui ci siamo assuefatti qualunque aumento del PIL sotto il 2% non genera occupazione, qualunque calo anche zerovirgola genera subito esuberi.

Impatto del gas sulle aziende. Alla ricerca di 30 mld di mc (che i tedeschi hanno già messo da parte, anzi il doppio, e non cacciano diplomatici, zitti), alla rinfusa, senza un piano geopolitico, dove colgo colgo. L’Egitto se la ride: può tenersi i suoi segreti su Regeni e l’Università di Cambridge non parla.

Nessun ritorno al lavoro in presenza, anzi sicuramente nuove restrizioni e DaD, per risparmiare elettricità. Come la Grecia ? Che cosa si aspettano da noi in cambio del next generation elargito? Come risolviamo con i miliardi messi in piano per decarbonizzare (25) e oggi da usare per gas e rigassificatori ? 

L’impatto sociale, il rischio dei nuovi ricchi in realtà nuovi poveri. Cambiano i consumi. Ieri costose contaminazioni esotiche, oggi la solida e rassicurante pizzeria del venerdì sera. L’economia moderna nel resto del mondo la tirano i consumi avanzati, da noi la quattrostagioni e qualche colata di inutile cemento per la 110.

E la quarta dose ? Finestra di Overton: manco parlarne, va valutata, utile ai fragili, utile, consigliata, iper-greenpass. Come la terza, come la quinta. Scendo dal tavolo.

Tutte sciocchezze le mie, se si pensa all’allargamento possibile della guerra. Si ha il terrore della variabile indipendente India,  sciocchezza anche quella se si pensa alla bomba demografica italiana. Paese senza identità, da consegnare a nuovi italiani che non possono avere imparato nulla. Non è però che una disgrazia annulli le altre, si sommano. 

Buona Pasqua, sperando che non sia l’ultima buona e che non sia l’ultima tout-court: chiunque verrà ci lasci l’abbacchio e il compianto de’ templi acherontei, almeno la pizzeria.

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