Hacker russi, latte italiano e nostra pasta: arrembaggio a Reggio Emilia!
Incursione odierna sui sistemi informatici del grande produttore Newlat Food SpA

I pirati informatici del gruppo Conti – sempre gli stessi, quelli “amici di Putin” – hanno colpito l’industria alimentare di Reggio Emilia che etichetta la propria produzione con i più importanti marchi nel comparto agroalimentare.
I brand interessati sono – sul fronte del lattiero-caseario – Ala, Centrale del Latte di Salerno, Tappo Rosso – Centrale del Latte di Torino, Centrale del Latte di Vicenza, Fior di Salento, Giglio, Latte Tigullio – Centro Latte Rapallo, Matese, Mukki, Optimus, Polenghi Lombardo, Torre in Pietra.
Nell’area “pasta e prodotti da forno”, invece, si parla di 3-Gloken, Birkel. Ciccarese, Corticella, Del Verde, Guacci, Krokkis, Pezzullo e Sansepolcro.

Conoscendo le metodologie di attacco di “Conti”, è normale che il sito web dell’azienda funzioni regolarmente e che si abbia l’impressione di una situazione sotto controllo. I banditi sono infatti famosi per la cifratura fraudolenta di archivi elettronici e documenti informatici che diventano inutilizzabili, ma non lasciano tracce all’esterno se non al momento della pubblicazione nel deep web di quanto è stato filtrato dai server delle vittime.
Stavolta stiamo parlando di Newlat Food, colosso che ha allargato la sua operatività con acquisizioni nel mondo della nutraceutica e dell’infanzia operando a livello internazionale con prodotti di indiscussa qualità.
I problemi tecnologici determinati dal ransomware costruito dagli “alchimisti” del tram russo di “Conti” potrebbero riguardare i siti produttivi italiani di Bologna, Cremona, Eboli, Fara San Martino, Firenze, Lodi, Ozzano Taro, Rapallo, Reggio Emilia, Salerno, Sansepolcro, Torino, Vicenza, nonché di quello tedesco di Mannheim e negli stabilimenti inglesi di Leeds, Durham e Millerdale.

L’interesse dei criminali tecnologici nei confronti delle industrie italiane è sempre più forte e, purtroppo, proprio “Conti” è quello che qualche mese fa aveva colpito due volte il Gruppo Alimentare San Carlo e che la settimana scorsa ha “affondato” i cantieri navali Azimut Benetti di Viareggio.