CITTADINI & UTENTI

Messaggistica in tempo di guerra

Quali app vengono utilizzate dalla resistenza ucraina?

Con l’avanzata dell’esercito russo sul territorio ucraino, diverse infrastrutture di telecomunicazione sono state disattivate dai bombardamenti, arrivando in certi casi non solo a lasciare la popolazione ucraina senza la possibilità di comunicare ma disattivando contestualmente anche la rete di comunicazione privata criptata che gli stessi russi utilizzavano per scambiare i messaggi con il quartier generale dell’FSB, i servizi segreti del Kremlino, che anch’essa si appoggiava alla rete Internet.

In uno scenario apocalittico come quello a cui stiamo assistendo, la distruzione delle infrastrutture di telecomunicazione è stata pensata dall’esercito russo come tatticamente utile per impedire alla resistenza ucraina di comunicare in modalità criptata per organizzare le eventuali imboscate ad esso riservate.
In tale scenario sono sempre possibili le comunicazioni via radio ma esse, a meno che non si utilizzino costose e difficilmente reperibili radio cifrate, sono facilmente intercettabili.

Quando viene a mancare la connettività Internet o telefonica, tutte le tradizionali app di messaggistica che normalmente si appoggiano a server esterni smettono di funzionare, quindi bye bye Whatsapp, Telegram, Signal etc. etc.
Fortunatamente la tecnologia trova sempre il modo di risolvere i problemi ed ecco che in questi giorni sono tornate alla ribalta le app di messaggistica asincrone, che trasformano il terminale telefonico dell’utente in un nodo di broadcasting che si connette agli altri telefoni tramite bluetooth, anche a distanze sino a 100 metri e che non appena viene stabilita la connessione, sincronizzano tutti i messaggi che gli utenti vogliono scambiarsi.
Certo, in quel caso la comunicazione non è più istantanea e necessita di diverse persone che abbiano installato l’app, però con un raggio di copertura di 100 metri, ecco che poche decine di persone, se distribuite sul territorio e se in movimento, sono sufficienti a garantire nella giornata la copertura di una grande città.  
E’ sufficiente poi che una sola persona abbia l’app installata per permetterle di condividerla velocemente con tutte le altre, scavalcando quindi il problema dell’indisponibilità dei server di Google o Apple dai quali è normalmente disponibile per lo scaricamento.

Una delle app più utilizzate in questi giorni dagli ucraini è Briar, un’applicazione appositamente pensata per sopperire alla mancanza di connessione internet e telefonica per giornalisti, attivisti o tutti coloro (resistenza ucraina inclusa) che hanno la necessità di utilizzare uno strumento robusto per lo scambio di messaggi peer to peer oppure per organizzare blog o forum decentralizzati.
Inutile dirlo, non serve essere in guerra per poter utilizzare Briar o una delle tante app simili già esistenti. Ad esempio il suo utilizzo può tornare utile nel caso ci si trovasse nella necessità di comunicare con gruppi di persone distribuite su territori non serviti da segnali telefonici, ad esempio in montagna.

Alla fine queste app di messaggistica decentralizzata asincrona altro non sono che la rivisitazione dei protocolli di comunicazione asincrona utilizzati negli anni ’80 dalle vecchie BBS, quando ancora Internet in Italia non era arrivata.
Le Bullettin Board System infatti raccoglievano i messaggi o i file degli utenti che si collegavano ad esse tramite un modem e poi di notte, nei momenti di minor traffico, si chiamavano sempre telefonicamente l’una con l’altra, sincronizzando file e messaggi.
E’ in pratica il concetto della ribollita toscana: la zuppa riscaldata è sempre buona.

Potete scaricare Briar qui:


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Qui invece potete trovare una lista con altre app simili sia per iOS che per Android:

https://www.geckoandfly.com/22562/chat-without-internet-connection-mesh-network/

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