CITTADINI & UTENTI

Lavori fantastici e dove trovarli: all’Agenzia cyber, ovviamente!

Le conoscenze richieste dall’annuncio non sono quelle di un neolaureato

Leggendo il sorprendente annuncio dell’Agenzia Cyber della call-to-arms per talenti espatriati e non, con la promessa di lauti compensi, ci sono elementi che destano non poche perplessità. Al di là della figura mitologica di un “esperto con esperienza minima” (menzione ora scomparsa dall’annuncio su LinkedIn) che quasi sembra essere il naturale antagonista dello “stagista con esperienza” all’interno di un’ambientazione fantasy dai connotati particolarmente ironici quale può essere quella sviluppata da Terry Pratchett nel famosissimo Discworld, c’è la descrizione del candidato ideale.  Nella ricerca di quei “professionisti di cybersecurity che vogliano lavorare nel contesto più operativo dell’Agenzia”, vengono tracciati i connotati essenziali che assumerà l’impavido avventuriero, il paladino della difesa cyber del nostro Paese: “un giovane brillante neo laureato con un solido background di conoscenze nell’ambito della cybersecurity, con una buona conoscenza della lingua inglese”. 

Ma quali sono le conoscenze richieste agli eletti che ricopriranno – previo concorso – quelle funzioni operative di Cybersecurity”? Presto detto: gestione degli incidenti informatici, analisi malware, analisi fornese, cyber threat intelligence, analisi e valorizzazioni di dati, gestione del rischio cyber. E le mansioni per un “Esperto delle Operazioni dell’ACN” riguarderanno l’occuparsi “delle principali attività di cybersicurezza”, fra cui incident management; event notification and acceptance; risk management and compliance; malware analysis e forensic; threat intelligence; threat detection and monitoring; data analysis; infosharing; penetration test & vulnerability assessment; awareness.

Insomma: sembra che venga richiesto un set di abilità che forse si pone qualche passo un po’ più in là rispetto al novero di conoscenze ed esperienze di cui dispone un neolaureato, anche se “con voto minimo 105/110”. Tornando al corrispettivo dell’ambientazione fantasy, in un linguaggio caro ai giocatori di ruolo, potremmo ritenere che presumibilmente non si avranno sufficienti punti esperienza per sbloccare tutte le skill richieste.

E dal momento che il posto non può essere ricoperto se non da chi è in possesso di laurea magistrale/specialistica, a nulla potranno giovare le candidature di quanti invece dispongano di quelle conoscenze e abilità derivanti però da un’esperienza acquisita in seguito ad una laurea triennale, ad esempio. Anzi: non potranno partecipare alla selezione. Anche se non solo penseranno di poter contribuire “alla costruzione di un Paese sempre più resiliente alle minacce cibernetiche”, ma potrebbero dare un apporto concreto verso tale obiettivo.

La nota che desta la migliore ironia è che il posto di lavoro è declamato essere nello stesso annuncia come “fuori dall’ordinario”. Si potrebbe dire così fuori dall’ordinario da essere fantastico. O, più semplicemente: fantasy.

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