CITTADINI & UTENTI

“Gli uccelli non sono reali”

Un (ennesimo) esempio da manuale di come si possano orientare le masse con i social media

Da sempre il poter indirizzare il pensiero delle masse è il sogno proibito dei politici e dei governanti. Assistiamo quasi ogni minuto allo spettacolo delle dichiarazioni, dei gesti, delle comunicazioni “dette-e-non-dette”, verbali e gestuali di chi desidera attirare nel proprio “lato oscuro” ognuno di noi.

Predicatori, spin doctorsghost writers, portavoce, portaborse… tutte figure che, come predicatori d’altri tempi, lavorano per spargere il seme della “verità” che si vuole far passare come vera.

E, a volte, alcuni geniali soggetti ci riescono, nel bene e nel male.

Tutti abbiamo almeno una volta sentito parlare di terrapiattisti, complottisti del 5G e di Bill Gate$, sciachimisti; e ancora di Qanon, dei sostenitori di “Hitler è ancora vivo”… ognuna di queste teorie ha masse di sostenitori,e ci chiediamo spesso perché, come sia possibile.

Eppure…

Questa volta un ragazzo di 23 anni, Peter McIndoe, dai sobborghi di Cincinnati, annoiato durante la frequenza del college nel 2017, ha iniziato a propalare una bizzarra teoria: “Gli uccelli non esistono, non sono reali: sono in realtà dei droni creati dal governo statunitense per spiare i cittadini americani”.

Sì, avete letto bene.

La cosa preoccupante non è la strampalata teoria in sé, ma l’enorme numero di persone che, con l’istinto gregario innato nelle moltitudini, ha cominciato a seguire questo giovanotto nelle sue manifestazioni in video e in presenza, sostenendo la sua tesi e (come sempre) dotandola di basi di sostegno e di battaglie da perseguire.

Esemplari le cerimonie di posa di enormi cartelloni stradali con il semplice motto “BIRDS AREN’T REAL” sparsi per tutti gli Stati Uniti, con tutto l’ambaradam di coreografia, cornamuse e kilt alla testa dei cortei.

Fantastica la teoria secondo cui l’utilizzo dei non-uccelli sia iniziato negli anni ’70 e che i volatili che vediamo sui fili elettrici sono semplicemente posati per… ricaricarsi le batterie, essendo droni!

Vero “mostro da comizio” della GenZ (che riflette in tutte le sue caratteristiche), il giovane Peter ha invaso la Rete come un fiume in piena. Come simbolica protesta, qualche settimana fa ha organizzato una manifestazione davanti alla sede di Twitter, protestando per il logo del social (che notoriamente raffigura un uccellino) e pretendendo che venga cambiato. La cosa divertente è che il CEO di Twitter, Jack Dorsey, è sceso tra i manifestanti, ha preso la parola e, abbracciando in gesto di pace McIndoe, ha promesso che avrebbe cambiato il logo.

Ora, guardiamoci negli occhi: siamo su Candid Camera, Scherzi a Parte, o come vogliamo chiamarla?

Ebbene, sembra proprio di si.

Nei giorni scorsi, il fondatore del movimento ha deciso di svelare in modo palese l’arcano: si tratta di un’operazione nata come scherzo, e trasformata in un esperimento sociale e in un testbed di proporzioni rilevanti.

McIndoe e i suoi seguaci più stretti sono ben consci che si tratti di uno “scherzo”, una parodia dei movimenti social nati ed alimentati online, e hanno voluto dimostrare che la disinformazione e le teorie cospirazionistiche possono creare dei veri mostri, soprattutto se amplificate dai compulsivi click di inoltro e condivisione sui social media.

Il tutto è iniziato nel 2017, quando Peter assistette ad una manifestazione in occasione dell’elezione di Trump alla Casa Bianca. Durante le proteste in corso, d’impulso decise di strappare un cartellone, scriverci sopra “BIRDS AREN’T REAL” e, unendosi alla folla, marciare con la scritta nonsense ben in vista. Da lì alla notorietà, è stato sufficiente un cellulare che ha filmato per caso Peter e che è diventato immediatamente virale su Youtube.

Immediatamente, è scattata la scintilla: insieme ad un amico, Connor Gaydos, il “movimento” ha cominciato a prendere forma, fino ad arrivare ad avere una sua “storia”, dei suoi “documenti originali”, dei suoi testimonials.

I seguaci, consci o meno della veridicità del movimento, si sono comportati secondo gli schemi aggregativi ormai predittibili anche da un bambino dell’asilo: come pasdaran della lotta all’avifauna robotica, i “Guerrieri della Verità” organizzano manifestazioni, happening, comunicano con InstagramYoutube, TikTok, per diffondere il verbo. Forse evitano Twitter, ma non so… ah, si, c’è un account ufficiale anche sul social del “nemico” !

Sostanzialmente, il tutto è diventato un esperimento sul potere della disinformazione: siamo riusciti a costruire un mondo completamente immaginario, ma che ha perfino ricevuto attenzione dai media tradizionali e di cui le persone discutevano sul serio”, dice McIndoe.

Già nel 2018 McIndoe si era ben organizzato: dopo aver realizzato un volantino che ha avuto un’altissima diffusione grazie alla grancassa di Reddit, ha ingaggiato un attore che interpretasse, in una finta intervista, un ex agente della CIA che confessava di aver operato nella sorveglianza tramite uccelli. 20 milioni di visualizzazioni, tra TikTok e YouTube.

Giustamente, visto il gran seguito, perché non monetizzare il brand? Immediata l’immissione sul mercato di merchandising legato al movimento, con guadagni tali da mantenere decorosamente i due soci e sostenere le spese degli eventi organizzati e dei contrattempi legali eventuali.

Sotto questo aspetto, comunque, studiosi di internet culture hanno segnalato come non ci sia alcun pericolo sociale in questo fenomeno: sono chiaramente esposti i temi goliardici, e si tratta fondamentalmente di un grande scherzo che consente di radunare persone per divertirsi insieme.

Proprio questo spirito anima McIndoe: afferma di aver sempre curato il proprio spazio social come un luogo dove i giovani potessero “disintossicarsi” dalle teorie complottiste o cospirazioniste, spesso avvelenate da violenza o razzismi e alimentate da fazioni alla ricerca dello scontro. Ha testimoniato di un caso in particolare, in cui, durante una manifestazione organizzata in occasione dell’approvazione di una controversa legge restrittiva dell’aborto in Texas, gli animi si stavano scaldando. I membri di “Birds Aren’t Real” sono comparsi sulla scena, affiancandosi ai manifestanti, ed esibendo i loro assurdi cartelli hanno iniziato a cadenzare slogan e canzoni che hanno smorzato gli animi dei manifestanti.

A conti fatti, il movimento “in campo” rappresenta una barriera alle violenze e all’assolutismo che spesso connotano le odierne manifestazioni di pensiero, in piazza o sulla Rete: ti costringe a fermarti un attimo, ad ascoltarlo e a scoppiare in una risata catartica.

Sembra quasi vada in scena un grande Cosplay, un gioco di ruolo, in cui gli attivisti di McIndoe impersonano dei cospiratori da operetta, per smontare la tensione accumulata da chi nel periodo cospirazionista è nato e cresciuto, come GenX e Millenials, le generazioni precedenti alla GenZ.

Se qualcuno crede che gli uccelli non siano reali, il nostro movimento è il minore dei loro problemi, perché probabilmente non c’è una sola teoria cospirazionista alla quale non creda” chiosa Gaydos.

Non mancano progetti per il 2022: McIndoe sta concertando, insieme a professionisti indipendenti dell’informazione (come Channel 5) e della comunicazione, un percorso di aiuto alle masse, per disintossicarsi dalla cattiva o fuorviante informazione e per smascherare i teorici cospirazionisti che troppo seguito hanno oggidì.

Si, lo ammetto: per lunghi anni abbiamo sparso false verità, ma con uno scopo ben preciso: far guardare in faccia a se stessa l’America nell’era di Internet e della comunicazione” ormai quasi esclusivamente giocata via social.

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