
Mi chiamo Mauro Gennari, e sono un ex dipendente Inps.
Per tanti anni e fino a marzo 2019 ho lavorato presso la sede di Roma Monteverde e sono vittima di un licenziamento palesemente ingiusto e illegittimo, che sta distruggendo la mia vita, quella della mia famiglia, quella dei miei figli (ne ho due di 19 e 10 anni).
Siamo ormai allo stremo delle forze, non ce la facciamo più.
Di tale ingiustizia sono responsabili alcuni dirigenti Inps e direi anche alcuni giudici, di cui, in questo e nei prossimi video, vorrei evidenziare quanto meno la superficialità per non aver adeguatamente tenuto conto della realtà dei fatti, degli atti e della normativa di riferimento.
In Inps, in grave carenza di personale e confusione organizzativa, mi occupavo di varie tipologie di prodotti, tra cui i RISCATTI, cioè richieste degli utenti di pagarsi dei contributi previdenziali.
Sono stato licenziato perchè alcuni dirigenti Inps mi attribuiscono la responsabilità di aver lavorato irregolarmente, per ben undici anni (dal 2005 al 2015), 44 pratiche di una tipologia di riscatto, le c.d. RENDITE VITALIZIE, attraverso le quali il lavoratore chiede di pagarsi dei contributi omessi dal datore di lavoro e ormai prescritti.
Di conseguenza mi attribuiscono anche la responsabilità degli ingenti danni che ne sarebbero derivati per l’Istituto, e per questo sono stato anche denunciato alla Corte dei Conti.
Da allora ho intrapreso una battaglia legale che è ancora in corso e che vede i giudici finora incontrati mancare purtroppo dell’attenzione necessaria alle mie pur evidenti ragioni.
Quali?
Ve ne accenno alcune tra le più clamorose, premettendo che ho rivendicato in tutte le sedi l’assoluta correttezza del mio operato con riferimento alla normativa vigente.
1) mi vengono contestate, e sono oggetto del licenziamento, anche pratiche che non ho lavorato io e anche per queste, incredibilmente, Inps e giudici mi attribuiscono i danni nonostante io abbia ampiamente segnalato e documentato tale evidenza
2) mi viene contestato di aver preso io la decisione di accogliere le domande di riscatto oggetto del licenziamento, e per questo vengo anche denunciato penalmente perchè sospettato di aver favorito qualcuno di nascosto. Tutto questo nonostante i fatti e gli atti dimostrino l’esatto contrario, in quanto io (come chi mi ha preceduto fino al 2010) ero l’operatore che predisponeva il fascicolo cartaceo contenente la documentazione necessaria che consegnavo al Responsabile dell’ufficio mio diretto superiore, Responsabile del Procedimento e del Provvedimento, che aveva l’obbligo di controllarla e di decidere per l’accoglimento o meno delle richieste. E questo è avvenuto per ben 11 anni per ciascuna delle pratiche contestatemi, tutte sottoscritte dai miei superiori che pertanto ne hanno garantito la correttezza.
Voi penserete che quanto appena affermato è frutto di mie fantasie, e invece:
– è contenuto nelle stesse relazioni redatte dagli Ispettori Inps che hanno controllato le pratiche ritenute irregolari, che vengono però completamente ignorate da Inps e giudici
– è contenuto nella richiesta di archiviazione dell’indagine penale a mio carico fatta dal PM di Roma, che invece espressamente censura il comportamento Inps
– viene inoltre ribadito dal Direttore Generale Inps in una circolare emanata successivamente a tali fatti, la n. 78 del 29/5/2019, che tra l’altro evidenzia che da un’indagine generalizzata per la stessa tipologia di riscatti sono emersi errori nelle sedi Inps di tutto il territorio nazionale, e in particolare in una sede romana molto vicina a Monteverde.
Solo gli ultimi giudici da me incontrati, quelli della Corte di Appello di Roma e quelli della Corte dei Conti, riconoscono nelle loro sentenze che i miei superiori avevano il compito esclusivo di controllare e decidere, ma non traggono le giuste conclusioni e, paradossalmente, li giustificano perchè impegnati in altri “molteplici ulteriori adempimenti” (cioè avevano tanto da fare!) scaricando su di me le loro responsabilità.
3) Oltre al danno subisco anche la BEFFA: tutti i miei superiori (Responsabili di ufficio e Direttori di sede), in spregio alla normativa, non solo vengono giustificati e sollevati dalle loro responsabilità, ma fanno anche carriera e vengono tutti indistintamente promossi e premiati, addirittura uno di loro viene premiato come ECCELLENZA dell’Istituto!
Altro fatto gravissimo e palesemente illegittimo, ho subito anche il sequestro dei miei beni, in sostanza la casa di abitazione e il trattamento di fine servizio.
Nella disperazione, ho scritto a tutte le Istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica. Ho scritto anche più volte al Presidente Inps, a giornalisti, quotidiani e trasmissioni televisive. Purtroppo, nessuno sembra voler considerare e prendersi a cuore la mia vicenda.
Mi vedo pertanto costretto a denunciare tutto pubblicamente, anche attraverso dei video (su youtube e su facebook INPS: MI HANNO LICENZIATO AL POSTO DEI MIEI SUPERIORI), nella speranza di impedire, anche con il vostro aiuto, che si consumi questa clamorosa ingiustizia a danno mio e della mia famiglia solo perchè rappresento e costituisco l’anello più debole del sistema su cui scaricare gratuitamente e ingiustamente colpe e responsabilità certamente non mie, il classico CAPRO ESPIATORIO.
Lasciatemelo dire: è veramente disumano quanto io e la mia famiglia stiamo subendo da anni e che per noi non è più sopportabile.
Grazie a tutti per l’attenzione.
Nei video (qui il primo , ma finora ne ho girati 9) entro nei dettagli della mia vicenda esaminando i fatti e individuando con precisione gli atti ufficiali e i loro autori a partire dai dirigenti Inps.