
Dalle colonne di infosec.news, abbiamo riportato la notizia della fantomatica proposta di acquisizione da parte del fondo USA Kohlberg Kravis Roberts & Co., per gli amici KKR; ed anche il nostro Direttore – che in Telecom ha rivestito cariche apicali – ha voluto dedicare un suo editoriale alla faccenda.
Tra Domenica 21 e Martedì 23 sono usciti tre articoli su Bloomberg a riguardo che hanno letteralmente smosso un bel nido di vespe.
Dopo due sedute di Borsa caratterizzate da forte volatilità e, probabilmente, sostenuto dagli articoli pubblicati dall’agenzia statunitense, oggi il titolo Telecom Italia TIM (bit: TIT) vede una giornata caratterizzata dall’euforia. Così tanta che alle 13.00, le azioni ordinarie – dopo aver segnato un progresso teorico del 15,2% e un ultimo prezzo di 0,4934 euro – erano sospese per eccesso di rialzo; alla stessa ora i titoli di risparmio erano in rialzo del 10,5% a 0,4816 euro.

Torniamo quindi a quanto abbiamo potuto leggere sull’agenzia statunitense riguardo l’offerta di KKR, mi sembra che si possano evidenziare tre principali anomalie:
- Le azioni di Telecom fino a Venerdì scorso, venivano scambiate tra i 32 ed i 33 cents. Ora, riporta Bloomberg, l’offerta di KKR si attesta a 90 cents per azione: prezzo totale dell’operazione 19,7 miliardi di Euro.
Dato che un fondo come KKR può investire fino ad un massimo del 10% del suo patrimonio in termini di distribuzione dei fondi disponibili fra le varie attività di investimento, ciò vorrebbe dire che KKR stia usando un unico fondo da 200 miliardi di Euro di Asset Under Management. Ed è arcinoto che non sia questo il caso.
- KKR non ha presentato al Consiglio Di Amministrazione (CDA) di TIM una “firm and not biding offer”, ma solo una manifestazione d’interesse, il cui valore legale si approssima allo zero.
Questo è quantomeno inusitato, soprattutto se si considerano i precedenti del fondo quando ha presentato offerte per grandi aziende quotate… e questo punto risulta ancor più sospetto del primo. - KKR sta domandando una due diligence di quattro settimane: questo non dovrebbe essere assolutamente accordato e potrebbe andare a costituire un pericoloso precedente.
Storicamente non c’è traccia di comportamenti simili quando si fa un’offerta per una società quotata. Diciamo che è quantomeno singolare chiedere ad un CDA di condurre una due diligence quando si tratta di società quotate in Borsa, perché i bilanci vengono revisionati dagli auditors e dalla Securities and Exchange Commission, in questo caso Borsa Italiana e la CONSOB. Insomma dei “pezzi grossi” della cui affidabilità non è possibile nutrire dubbi.
Da (aspirante) giornalista, penso sia opportuno aggiungere che il comportamento della testata è stato quantomeno irregolare e di certo contrario alle normali regole d’ingaggio. Speriamo che questi fatti verranno rivisti attentamente dalla Procura di Milano: le tre anomalie descritte sopra rappresentano un tentativo manifesto di manipolare i mercati finanziari. È davvero una sorpresa che una testata autorevole come Bloomberg abbia pubblicato delle notizie prive di prove tangibili a sostegno.
Queste notizie sono ancor più tristi da leggere, alla luce di quanto si legge oggi sulla stampa iberica: è di questa mattina la notizia della proroga per altri dodici mesi della legge anti-OPA ostili. Il motivo: anche lì gli attacchi di KKR a Vivendi. Con il tutto dovuto rispetto e l’amor di Patria, bisogna ammetterlo: questa volta la Spagna è stata più seria di noi nel proteggere i suoi asset strategici.