CITTADINI & UTENTI

L’albero della legalità di Falcone clonato dai carabinieri forestali

E' entrato nel vivo progetto di educazione alla legalità ambientale denominato "Un albero per il futuro", promosso dal Ministero della Transizione ecologica unitamente alla Fondazione Falcone e all’Arma dei Carabinieri.

Il 21 novembre è la giornata nazionale dell’albero e quest’anno ha visto il Ministero della transizione ecologica e i carabinieri forestali promotori di una esemplare iniziativa.

Il  Centro nazionale carabinieri per la biodiversità forestale di Pieve Santo Stefano, vicino ad Arezzo, da tempo lavorava per ricreare cloni del ficus magnolia cresciuto davanti alla casa di Giovanni Falcone e divenuto simbolo della lotta rinascita civile per combattere la mafia.

Su quell’albero, infatti,  dopo la strage di Capaci iniziarono ad essere affissi spontaneamente dei foglietti con messaggi e lettere per dire no alla mafia a dimostrazione dei sentimenti di dolore e rabbia che hanno permeato i cittadini di Palermo in quei giorni. Ad essi si sono aggiunti anche messaggi di speranza e manifestazioni di sostegno nel voler continuare la lotta alla mafia in ricordo del giudice ucciso. Era un semplice albero ed ora è un simbolo non solo per i siciliani ma per tutti coloro che credono nella legalità e nelle Istituzioni.

Al fine di diffondere ancor più quel simbolo sono state raccolte le talee dall’albero e sono stati rigenerati centinaia di esemplari con lo stesso genoma dell’originale al fine di essere donati a scuole ed enti in tutta Italia nel quadro del progetto di educazione alla legalità ambientale denominato “Un albero per il futuro”, promosso dal  ministero della Transizione ecologica unitamente alla Fondazione Falcone e all’Arma dei Carabinieri.

Esso si propone altresì di sensibilizzare i bambini sull’importanza delle piante per contenere il cambiamento climatico e ha l’obiettivo di piantare nelle scuole e nei giardini pubblici almeno 50.000 alberi nel prossimo triennio. 

Il primo dei cloni simbolo della legalità è stato messo a dimora fuori dal carcere dell’Ucciardone di Palermo, poi altre piantine sono state consegnate a duecento scuole siciliane mentre  sono già oltre duemila gli istituti in tutta Italia che ne hanno fatto richiesta.  Il generale Antonio  Marzo, comandante delle Unità Forestali dei Carabinieri nel corso della cerimonia di attivazione del progetto svolta presso l’aula bunker di Palermo, ha spiegato che ogni albero facente parte dell’iniziativa  è geolocalizzato e visibile da una mappa presente sull’apposito sito, assieme a tante informazioni su clima e biodiversità.

I promotori hanno voluto dare un chiaro messaggio proprio in occasione del trentennale dall’omicidio del giudice Falcone e sono certi che ‘il seme della legalità possa attecchire in tutto il Paese, soprattutto tramite le scuole’.

Tutto questo anche in ricordo dei 145 carabinieri, i 105 agenti di Polizia, i 28 magistrati e i tanti finanzieri e agenti di polizia penitenziaria uccisi dalla mafia dal dopoguerra ad oggi. 

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