CITTADINI & UTENTI

Arrivato a Roma il treno del Milite Ignoto…e purtroppo dimenticato

Una cerimonia ricca di commozione per i pochi presenti

In occasione dei vertici internazionali di questi giorni non sarà sfuggito che la delegazione inglese, da Boris Johnson al principe Carlo al più sconosciuto dei Ministri,  si è presentata con un piccolo papavero rosso di carta appuntato sul petto. 

Il Red Poppy, ovvero il papavero rosso, è il simbolo scelto dalla Royal British Legion per ricordare i soldati inglesi caduti nel corso dei due conflitti mondiali ed in generale in tutte le guerre. 

Durante i giorni del cosiddetto Poppy Appeal, ideato nel 1921, milioni di red poppies vengono venduti ad ogni angolo delle città inglesi da volontari e anche da soldati, allo scopo di raccogliere fondi destinati al sostegno economico delle famiglie dei caduti nei conflitti, soprattutto quelli odierni. E’ orgoglio di ogni cittadino girare con quel piccolo papavero rosso. 

Questo accade in Inghilterra. 

Oggi è arrivato a Roma il  treno celebrativo della traslazione della bara del Milite Ignoto, dopo aver ripercorso lo storico viaggio compiuto da un identico convoglio cento anni fa. Cento anni fa, infatti, da Gorizia, undici salme di Caduti partirono alla volta di Aquileia per la cerimonia della scelta del feretro da parte di Maria Bergamas, una madre che aveva perso il figlio in guerra. La bara prescelta viaggiò verso Roma, dove giunse il 3 novembre per essere deposta nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il giorno seguente, 4 novembre, con solenne cerimonia, l’Ignoto milite trovava finalmente definitiva sistemazione all’Altare della Patria, ad imperitura memoria dell’eroismo e del sacrificio dei soldati italiani. 

Come nel 1921, lo scorso  29 ottobre il Tricolore che avvolse la bara del Milite Ignoto è partito dalla stazione di Cervignano Aquileia a bordo di un treno storico, trainato da una locomotiva a vapore. Il “Treno della memoria” è transitato a Gorizia, Udine, Treviso, Venezia, Bologna, Firenze, Arezzo e oggi è giunto a Roma.

Cerimonia  militare perfetta, ma l’atmosfera non è stata quella dei ‘papaveri rossi’ inglesi. Presenti il Ministro della Difesa, il Ministro dei Beni Culturali e quello delle Politiche giovanili e tutti i vertici delle Forze armate. 

D’altronde è il centenario del simbolo più importante e più commovente dei nostri Caduti in guerra ma alla cerimonia di cento anni fa c’era il Re ad attendere il feretro ed oggi il Presidente della Repubblica avrebbe potuto emularlo. Probabilmente c’era anche Giannetto Valli, allora sindaco di Roma, diversamente dall’attuale sindaco la cui imbarazzante assenza è stata notata al pari di quella del Presidente della Regione che ha mandato in sua rappresentanza un assessore, come probabilmente fa in occasione delle sagre di paese più importanti .

Alla Stazione Termini dove si è svolta la cerimonia pochi sapevano della stessa, tanto che, chiedendo indicazioni sul luogo di svolgimento, alcuni addetti con intento comunque generoso cercavano sul tabellone degli orari l’arrivo di quel treno.

Insomma una bella cerimonia ma per addetti ai lavori e pochi altri sentimentali, del tutto ignorata anche dalla cronaca locale e- soprattutto- dai giovani, rappresentati da una piccola scolaresca.  Probabilmente una maggior pubblicità all’evento sarebbe stata considerata una sorta di rievocazione connotata da scomodi afflati nazionalistici e di questi tempi Patria, Nazione e Onore sono termini oramai desueti che anch’essi presto passeranno al vaglio dei movimenti intenti a cancellare ogni cultura del passato con buona pace di chi per il suo Paese ha sacrificato la vita.  

La commozione per tutti i presenti, almeno quella, era ben visibile.

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