
SpaceX e Google hanno annunciato fin da maggio la costruzione di una partnership che imposterà l’infrastruttura necessaria a fornire le imprese di dati ad alta velocità, tra cui l’accesso sicuro al cloud e l’infrastruttura a banda larga, e l’accordo è stato finalizzato in questi giorni.
Nell’ambito di tale partnership SpaceX costruirà stazioni di terra Starlink all’interno dei Google Data Center. Tali stazioni di terra saranno collegate alla rete in fibra ottica di Google per consentire la trasmissione sicura e a bassa latenza di dati attraverso i satelliti Starlink.
L’obiettivo è quello di fornire il servizio di connessione web a località rurali e remote tramite il cloud di Google. Ad oggi, SpaceX ha lanciato oltre 1700 satelliti Starlink, che trasmettono Internet nell’orbita terrestre bassa e che faranno parte della costellazione a banda larga. L’azienda sta già fornendo il servizio dati ai clienti negli Stati Uniti e all’estero i data center di Google aiuteranno la rete Starlink di SpaceX ad abilitare il servizio Internet e cloud in tutto il mondo in qualsiasi luogo.
Il target primario del servizio saranno le organizzazioni geograficamente distribuite, come ad esempio le agenzie del settore pubblico o le aziende multinazionali. Questa capacità metterà ancora di più in condizione i lavoratori di operare da qualsiasi posto del mondo, avendo accesso alle applicazioni cloud o a servizi cloud come gli strumenti analitici o di natural language prcessing and learning basati su AI.
I rappresentanti di Google hanno dichiarato che la costellazione Starlink consentirà lo scambio di dati o l’uso di applicazioni distribuite entro la fine del 2021. L’accordo rappresenta una vittoria per Google nella sua battaglia competitiva nei confronti di Amazon e Microsoft nel mercato in rapida crescita del cloud computing, e rappresenterà una credibile fonte strategica di business nel momento in cui la crescita della raccolta pubblicitaria dovesse rallentare.
Questo tipo di accordo costituisce una novità assoluta per Google o qualsiasi altro fornitore di servizi cloud, dato che si basa fortemente sul collegamento della rete interna di data center di Google, piuttosto che sulla semplice esternalizzazione di funzioni come la potenza di calcolo o le fonti di dati. Il potenziale di questa tecnologia di collegamento tra il cloud e un sistema di connettività universale sicura è certamente enorme.
L’accordo con SpaceX ridisegnerà pesantemente le capacità di connessione di Google. Starlink non ha bisogno di torri cellulari per funzionare, in quanto i dispositivi dei clienti comunicano ai satelliti e poi i satelliti si collegheranno fino ai centri dati di Google all’interno di quei centri dati.
Nel settembre 2021 Starlink ha lanciato 51 satelliti con tecnologia laser, il cui scopo è quello di efficientare la trasmissione a banda larga. L’obiettivo è quello di fornire servizi Starlink con latenza migliorata.
Accanto ai molti aspetti positivi, l’iniziativa Starlink presenta anche alcuni inevitabili punti problematici. In primo luogo, la riflettanza dei satelliti, che viaggiando generalmente in fila sono molto riconoscibili nel cielo e sono una fonte di rumore luminoso per le osservazioni astronomiche. Elon Musk ha dichiarato che il problema sarà presto risolto attraverso l’uso di vernici opache e scure per i satelliti.
L’altro problema è che per la loro natura di microsatelliti, gli Starlink costituiscono una nuova, notevole quantità di materiale in orbita, che limita ancora più del presente le possibilità di manovra per altri oggetti. Un’eventuale collisione tra satelliti potrebbe generare un effetto a catena dalle conseguenze difficilmente prevedibili.
Ad ogni buon conto, l’iniziativa congiunta dei due colossi tecnologici promette un nuovo balzo quantico nella nostra capacità di accedere alle informazioni da qualunque punto del globo, ed apre un nuovo, interessante fronte di sviluppo di business.