TECNOLOGIA

Chico malo a Boca Chica

Nella piccola comunità del Texas, da quando è arrivato Elon Musk e i suoi test esplosivi, i residenti si dividono tra sostenitori entusiasti e detrattori preoccupati dei potenziali impatti ambientali

Altro che chicchirichì, a Boca Chica i veri duri si svegliano tra fuoco e fiamme coi rombi dei motori raptor… ”for your own safety, leave home by morning” tuonava il messaggio arrivato in tarda notte a casa Crawfords.

I due coniugi, sulla settantina, seppur frastornati, ormai si sono abituati a questo tipo di risveglio, piuttosto immersivo, che grazie ai bagliori degli starship in volo ammettono di trovare “eccitante” anche se “fin troppo pericoloso se fossimo rimasti a casa”.

Nancy e James Crawfords con dietro la gru di SpaceX

Da quando Elon Musk ha messo radici in Texas la vita dei pochi residenti originari del luogo è stata leggermente stravolta, e non soltanto per la gru che fa capolino nella foto di famiglia. La stessa sorte dei miti Crawfords tocca infatti regolarmente anche ai loro vicini, ma non tutti sono rimasti a guardare.

Il sito di lancio di SpaceX Starbase, in cui è attualmente in costruzione il più avanzato prototipo di Starship Super Heavy, poggia le sue fondamenta sulla punta più a sud delle coste texane, nota sulle mappe come Boca Chica Village, una piccola comunità della contea di Cameron. Prima dell’arrivo di Elon constava unicamente di una manciata di villette e di una lunga strada, un luogo dimenticabile, meta ideale per chi voleva scomparire dalla frenesia delle città, e forse veramente caduta nel dimenticatoio a lungo.

Il vicinato dei Crawfords

In poco tempo però, facendo da sfondo ai test esplosivi che si sono susseguiti, stravolto non ne è uscito soltanto il landscape, ma anche lo scenario economico del luogo.

Questi due risvolti non sembrano sfortunatamente collimare adeguatamente viste le accese dispute che hanno iniziato a divampare nell’atmosfera già rovente dei fire test.

Da un lato i sostenitori entusiasti, coloro che seguirebbero Musk in capo al mondo, o almeno fino a Marte, gli space nerds e i fieri cittadini, strenui difensori dell’avanzamento tecnologico e del lustro che potrebbe derivarne, dall’altro lato gli accaniti detrattori, perlopiù residenti stufi delle ridotte libertà per la congestione stradale, restii al cambiamento, e convinti ambientalisti, sgomenti di fronte alle fiamme dello starship. 

Sebbene la mia natura da space nerd propenda palesemente verso le deflagrazioni di un motore raptor, sono ben conscio della legittimità di entrambe le posizioni…ragione e torto in tali situazioni non sembrano avere collocazioni definite, e a porvi rimedio ci penserà la Federal Aviation Administration (FAA) con la sua revisione ambientale.

La FAA ha infatti rilasciato il mese scorso il suo Draft Programmatic Environmental Assessment (EA) in merito al progetto mastodontico che intende portare avanti Musk.

Ma cos’è un EA? Sostanzialmente trattasi di uno studio dettagliato ed omnicomprensivo del sito di lancio in questione, che scupolosamente analizza in centinaia di pagine i potenziali impatti ambientali che le operazioni di SpaceX potrebbero comportare: ”Le categorie di impatto ambientale valutate in questa EA includono la qualità dell’aria; il clima; il rumore; gli effetti visivi; le risorse culturali; risorse idriche; risorse biologiche; risorse costiere; uso del suolo; materiali pericolosi, rifiuti solidi e prevenzione dell’inquinamento; risorse naturali e approvvigionamento energetico; analisi socioeconomica, giustizia ambientale e rischi per la salute e la sicurezza ambientale dei bambini”.

La valutazione ambientale delle attività in atto è un requisito fondamentale per il rilascio di una licenza di lancio per il veicolo Starship/Super Heavy, e qualora Elon non dovesse ricevere l’okay verranno condotti ulteriori studi. 

Le aspettative sono elevate. Si prospettano grandi espansioni della struttura di Boca Chica, non ultimo il completamento dell’immensa torre di lancio, una struttura cruciale che ha attirato le attenzioni di tutti guadagnandosi il nome di Mechazilla, dotata di bracci meccanici in grado di afferrare Starship e riposizionarla in qualunque condizione atmosferica.

I piani di lancio sono molteplici ma per ora la FAA prevede solo fino a 20 test di volo suborbitali annui e 5 voli Super Heavy orbitali all’anno, il che potrebbe risultare un po’ stretto per le ambizioni stellari di Musk, che aveva optato per ben 3 lanci al giorno, e sfociare quindi in un tremendo rinvio dei piani.

Sempre in Texas sta costruendo la fabbrica di motori raptor più avanzati, denominati Raptor 2, dove prevede di sfornarne tra le 800 e le 1000 unità all’anno, il che presuppone che segua anche la costruzione di un bel po’ di razzi.

La decisione in merito alla EA era stata fissata per il 18 ottobre, ma successivamente è stata prorogata fino al primo novembre, e soprattutto hanno invitato il pubblico ad esprimersi al riguardo. 

“Sono con SpaceX e voglio che abbiano la piena approvazione per fare tutti i lanci di cui hanno bisogno”, ha detto un partecipante, Aiden Girlya, all’udienza del 20 ottobre, in un commento rappresentativo di molte delle opinioni pro-SpaceX andate in onda durante l’incontro. “Non credo che dovrebbero essere limitati a un certo numero. Dovrebbero essere in grado di effettuare tutti i lanci di cui hanno bisogno perché finora non abbiamo riscontrato alcun impatto ambientale”.

Altri hanno sottolineato i vantaggi economici derivanti dall’avere SpaceX nell’area, sostenendo che superano qualsiasi impatto ambientale. Jessica Tetreau-Kalifa, una commissaria della città di Brownsville, Texas, ha dichiarato all’udienza del 18 ottobre che SpaceX ha trasformato la città da una delle più povere del paese a “uno dei codici postali più ricercati” per vivere e lavorare. “Non ve lo sto chiedendo, vi imploro di dare loro quel permesso.”

D’altra parte, gli oppositori hanno sostenuto che gli impatti ambientali sono già significativi e che il EA stilato ha sottovalutato non pochi aspetti. Bill Berg, membro di un gruppo senza scopo di lucro chiamato Save RGV che si oppone a un sito di lancio di Boca Chica, ha evidenziato un grave danno alla fauna del luogo, ovvero che il numero di nidi di pivieri, una specie di uccelli minacciati, era diminuito nell’area da 41 tre anni fa a uno quest’anno, molto probabilmente a causa dei sonic boom, molto fastidiosi anche per i timpani e le finestre dei residenti. Hanno quindi chiesto alla FAA di richiedere lo sviluppo di una dichiarazione di impatto ambientale (EIS), un’analisi ambientale più dettagliata, prima di rilasciare una licenza di lancio. Lo sviluppo di un EIS richiederebbe però mesi, se non anni, ritardando ancor di più i piani di SpaceX.

E ancora “La posta in gioco è semplicemente troppo alta per non investire in un EIS completo”, ha affermato Sharon Wilcox, rappresentante senior del Texas per Defenders of Wildlife, un’organizzazione no-profit per la conservazione della fauna selvatica.

Dulcis in fundo, durante le udienze i toni si sono inaspriti al punto da sentir volare accuse alla compagnia di “razzismo ambientale”, mentre dall’altra parte di “wokeism”.

Per ora però sono incontestabili i segni della crescita economica del Texas, evidentemente direttamente proporzionali alla progressiva espansione degli affari di Musk. 

Brownsville, la cittadina più vicina alla Starbase, ha visto un incremento del tasso di occupazione, con ben 1660 posti di lavoro assicurati da SpaceX, la maggior parte dei quali per i residenti locali, ma non è finita…Elon ha intenzione di assumere altre 10000 figure qualificate che vivranno direttamente nell’area della Starbase, una zona in precedenza tristemente nota per l’elevata disoccupazione e il malcontento generale.

Comunque andranno le cose, Elon non getterà la spugna tanto in fretta, proprio ora che sembra aver scelto il Texas come sua casa base, avendo piazzato là non solo la Gigafactory Tesla, ma anche le varie sedi SpaceX e una sede Starlink, e venduto tutti i suoi possedimenti in California rinunciando alla compagnia della fidanzata Grimes, che per ragioni lavorative viveva principalmente in Texas.

Che lo si ami o lo si odi, Elon Musk ha dato ulteriore prova della sua caratura, non solo per le sue creazioni strabilianti…grazie allo sviluppo industriale che ha portato, e a quello turistico che ne è conseguito, ha di fatto dato nuova linfa ad una città fantasma, perché, come in quel film sul baseball…“if you build it, they will come”.

Per gli interessati questa è la dettagliata revisione ambientale di FAA.

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