CITTADINI & UTENTI

Treccine tossiche

Qualcuno deve avere il coraggio di far sentire una voce fuori dal coro.

Prima che cominciate a leggere, sono necessarie due precisazioni.
La prima: il contenuto dell’articolo riflette la mia posizione personale, non necessariamente in linea con quella di Infosec News e certamente non in linea con il politically correct.
La seconda: nessuno dice che non sia necessario inquinare di meno, credo che qualsiasi persona sana di mente concordi sul fatto che l’impatto ambientale vada gestito meglio.
Spero solo che quest’ultima premessa rimanga fissa nella mente del lettore, fino alla fine dell’articolo.
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E così hanno riesumato Greta e il gretinismo. La trecciuta ragazzetta svedese è venuta dalla Svezia, spero a piedi o in bicicletta, sino a Milano per partecipare alla conferenza Youth4Climate e incontrare il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani per tirargli le orecchie, perché a suo dire “tutti i politici del mondo non fanno altro che dare aria alla bocca” promettendo politiche verdi ma realizzando molto poco.
E Cingolani, che stupido non è perché è un fisico, in un fuori-onda è stato registrato mentre diceva in sostanza che anche Greta non fa altro che dare aria alla bocca senza apportare alcuna proposta concreta.

Ce la ricordiamo Greta mentre diceva in faccia ad una platea di politici ipocriti “Come osate, mi avete rubato il futuro”, i quali al posto di dirle “Taci tu, che arrivi dalla generazione più viziata della storia”, le applaudivano le mani. Quello che Greta e i gretini non capiscono è che la lotta all’inquinamento va avanti da 150 anni e non ha bisogno di cassandre trecciute. Si certo, ogni tanto è bene che qualcuno torni a ricordare che bisogna continuare nella direzione di un’economia verde ma questi messaggi vanno diretti proprio alla generazione di Greta, ovvero quella che pur consumando più delle precedenti non ha combinato ancora nulla per migliorare la situazione e che presumibilmente, terminato il ciclo di studi potrà finalmente contribuire a pulire ciò che ha ampiamente contribuito a sporcare.
Le generazioni precedenti a quella di Greta invece di passi avanti ne hanno fatti, e tanti.
Innanzitutto hanno identificato il problema, il che è già una gran cosa di per sé. Poi hanno applicato politiche sempre più restrittive per limitare le emissioni, mi ricordo quando ero bambino non si poteva camminare a Milano senza venire gasati dai miasmi degli scarichi delle automobili, oggi i nostri figli invece possono tranquillamente camminare per strada senza correre tale pericolo.
Le industrie inquinano infinitamente meno di una volta e, seppur ancora imperfetto, è da decenni che esiste un sistema per il riciclo delle materie e degli scarti. Sistema che Greta non ha certamente contribuito a costruire.

In una cosa però Greta ha ragione: i politici danno solo fiato alla bocca, facendo ben poco di concreto. Ma non possono che fare così, nessun politico verrebbe votato se dovesse promettere di fare ciò che è veramente necessario fare ovvero imporre la riduzione dei consumi e di conseguenza degli scarti e dell’inquinamento.
Ieri Draghi ha annunciato che la crescita nel 2021 del PIL italiano si attesterà al 6% e l’anno prossimo sarà altrettanto importante. E così fanno tutti gli altri paesi, misurano competitività e tasso di crescita, sono questi gli indicatori della salute della nostra economia. Più crescita, più consumi, più inquinamento e se non cresci, ti bacchettano le mani.
Il sistema capitalistico attuale è lungi dall’essere perfetto, però è indubbiamente quanto di meglio abbiamo saputo inventare per governare la società. Certamente verrà corretto se non rimpiazzato nel futuro da qualche altro sistema che però ancora non esiste e non sono certo Greta e i gretini ad avanzare proposte alternative sensate.
Volete un esempio di quanto sto dicendo? Eccolo qua.

Come ben sappiamo la Germania è il paese europeo che si è auto-incaricato del compito di guidarci verso la transizione ecologica, proponendo il raggiungimento della soglia di zero emissioni in un tempo relativamente breve, pochi decenni.
Eppure, se andiamo a vedere, mentre la quota di energia prodotta con combustibili fossili nel 2020 era del 48%, nel 2021 è aumentata al 56%. E aggiungo, sotto periodo covid, dove tutto avrebbe dovuto essere rallentato.
Com’è possibile una cosa simile?  Certamente i tedeschi non sono impazziti e non si sono messi a smontare pannelli solari e pale eoliche la notte del 31 dicembre 2020, la risposta sta nella parola CRESCITA.
Fino a quando le economie mondiali saranno basate sui tassi di crescita, visto che c’è solo una limitata quantità di spazio disponibile per pale eoliche e pannelli solari, l’energia richiesta per soddisfare la crescita non può che arrivare dai combustibili fossili, che sono immediatamente disponibili ed energeticamente più efficienti.
Faccio un piccolo inciso: per comprendere la vastità del talebanismo dei cugini di Greta, essi oggi rompono le scatole anche perché le pale eoliche ogni tanto affettano un piccione e i pannelli solari producono inquinamento sia nel processo di produzione che in quello di smaltimento.
E se vogliamo dirla tutta, la maggior colpa dell’inquinamento moderno cade proprio sulle spalle dei gretini, perché sono proprio essi che esercitando il diritto di voto, ancorché ignoranti in materia, si sono ripetutamente fatti abbindolare dalla campagna anti-nucleare, senza rendersi conto che essa in Italia (ma anche altrove) è sempre stata sostenuta sui media da politici che facevano gli interessi delle grandi aziende produttrici di energia elettrica che utilizzano combustibili fossili. *Sorgenia, colpo di tosse*
Oggi l’energia nucleare non è sicura, è super-sicura, io non avrei alcun problema ad andare ad abitare a 50 metri da una centrale nucleare di terza o meglio quarta generazione, sono centrali progettate per spegnersi automaticamente in caso di problemi, al contrario di quelle di prima e seconda generazione tipo Chernobyl e Fukushima.
Tra le altre cose, faccio notare quanto velenosa sia stata la narrativa nei confronti dei due disastri appena menzionati. Né a Chernobyl e né a Fukushima, pur essendo centrali di vecchia concezione, si sono verificate esplosioni del nucleo. A Chernobyl si è verificata un’esplosione del sarcofago a causa dell’aumento della pressione del vapore, mentre a Fukushima lo stesso sarcofago è stato distrutto da uno tsunami.
E se è vero che le centrali di quarta generazione sono poche e ancora allo stato sperimentale, è anche vero che quelle di terza generazione hanno prodotto la tecnologia SMR (Small Modular Reactor) che consente di costruire centrali nucleari molto piccole, delle dimensioni di un silos, che possono essere completamente interrate scongiurando qualsiasi pericolo non ancora identificato.

I gretini non sanno che mentre rompono le scatole con lo spauracchio delle scorie nucleari (che non sono affatto un problema, sono gestibilissime) e votano contro il nucleare, le centrali di quarta generazione contribuirebbero proprio allo smaltimento delle vecchie scorie, perché si alimenterebbero anche con esse.
Quindi in soldoni sono proprio i gretini che dovrebbero cominciare a fare qualcosa per cambiare lo status quo: cambiare idea. Ma cambiare idea impone sforzo e spesso coraggio.
È più comodo fare finta di aver capito il problema, aggregarsi al gregge belante di ignoranti nucleari ed esercitare il diritto di voto per darsi la zappa sui piedi.
La questione inquinamento va gestita con pragmatismo e visione a lungo periodo e siccome è scontato che il nostro sistema economico basato sulla crescita e i consumi non possa essere sostituito nel breve e medio periodo da un sistema migliore, bisognerebbe avere gli attributi, anche politici per promuovere l’unica vera soluzione: il nucleare.
Accompagnando certamente a questa scelta una politica di consumi quantomeno ragionati.
Non dimentichiamoci però una cosa, i paesi che inquinano di più sono i paesi in via di sviluppo. Imporre al terzo mondo di non consumare per non crescere ed inquinare significa negare ad essi il diritto a trasformarsi in paesi moderni. Siamo sicuri che sia la cosa giusta da fare e soprattutto, siamo sicuri che essi siano disposti ad accettare le restrizioni gretiniche?
Concludo dicendo ciò che ho già detto in un altro articolo: se la soluzione nel breve e medio periodo sono le centrali nucleari tradizionali (a fissione nucleare), in attesa di una drastica ancorché improbabile evoluzione nei rendimenti delle tecnologie eolica e solare, la soluzione per approvvigionare il pianeta di energia pulita nel futuro si trova nelle centrali a fusione.
Esiste un materiale per farle funzionare: l’Elio-3, materiale molto scarso sulla terra ma presente in abbondanza sul suolo lunare, poiché prodotto dall’interazione tra la regolite ed il vento solare, altrimenti schermato dall’atmosfera terrestre.
Il futuro è quindi quello della Space Economy, quello che prevede lo sfruttamento dei materiali negli asteroidi e il dragaggio della regolite lunare.
Dal punto di vista tecnologico non ci manca nulla per sfruttare tali opportunità, il processo si è già avviato con aziende come SpaceX che già stanno producendo veicoli spaziali ad alta capacità di trasporto.
E ancora una volta i gretini intervengono a rompere le scatole perché i razzi inquinano, tentando di bloccare, come nel caso del nucleare, proprio quel processo che porterebbe alla soluzione del problema.
La prossima volta che avete in mano una penna per esercitare il diritto di voto, fatevi un favore: tagliatevi le treccine prima di entrare nell’urna.

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