
La notizia è devastante per la credibilità sia degli USA che dei cinesi. Secondo i documenti – ben 900 pagine – ottenuti dal giornale The Intercept, a seguito di una richiesta documentale sotto il Freedom of Information Act, sarebbero stati proprio gli Stati Uniti a finanziare il laboratorio di Wuhan per la ricerca su vari tipi di coronavirus, tra cui quelli dei pipistrelli, attraverso il rilascio di 3,1 milioni di dollari di fondi federali veicolati tramite la società americana EcoHealth Alliance.
Il progetto di ricerca su quel particolare tipo di coronavirus mutageno – Understanding the Risk of Bat Coronavirus Emergence – prevede infatti l’analisi di migliaia di campioni prelevati dai pipistrelli e dalle loro feci così come lo screening di persone che vi lavorano a stretto contatto. Questa ricerca sarebbe stata effettuata dal Wuhan University Center for Animal Experiment, un laboratorio diverso da quello che si sospettava fosse la fonte del virus che ha scatenato la pandemia, il Wuhan Institute of Virology.
Dei 3,1 milioni di dollari finanziati, 599.000 di essi sarebbero stati investiti nella ricerca specifica per l’alterazione del coronavirus dei pipistrelli, potenzialmente per infettare ospiti umani attraverso una progetto ponte per infettare dei topi di laboratorio “umanizzati” ovvero il cui DNA è stato alterato per assomigliare quanto più possibile a quello umano.

Ad aggravare le cose, il rilascio del finanziamento sarebbe stato ottenuto attraverso il National Institute of Allergy and Infectious Disease (NIAID), ente del Dipartimento della Salute Statunitense facente riferimento proprio a Anthony Fauci, l’uomo chiamato prima da Donald Trump e poi mantenuto dal neopresidente Joe Biden nella sua funzione di investigatore sull’origine del virus.

Questa notizia ha il potenziale esplosivo di una bomba atomica politica, perché fu proprio Fauci che lo scorso luglio, durante un’interrogazione al Congresso americano, negò che gli USA avessero rilasciato fondi per la ricerca sul coronavirus dei pipistrelli. Un’evidente bugia come si evince dal documento sottostante.

Sarà quindi interessante vedere come nei prossimi giorni l’amministrazione Biden e il Congresso statunitense intenderanno procedere in merito, perché sino alla scoperta di tali documenti essi hanno garantito copertura politica a Fauci. Egli infatti durante la campagna presidenziale del 2020 sostenne un ruolo politicamente strumentale a vantaggio dei democratici, per i suoi continui litigi con Trump. Infatti, se fu proprio Trump a nominare Fauci è anche vero che fu lo stesso Trump a volerne (senza riuscirci) il siluramento, quando Fauci all’inizio dell’epidemia cominciò a rilasciare comunicati di allarme in merito alla pericolosità del coronavirus che secondo l’ex-presidente erano ingiustificati se non destabilizzanti per l’ordine pubblico.
Ma quello che Trump non sapeva e che ora invece appare evidente, è che Fauci fosse proprio l’uomo più titolato, se non addirittura corresponsabile, per gettare luce sull’origine e sulla potenzialità del virus.
Questa, se confermata come parrebbe dalle prove documentali, è l’apoteosi della frescaccionaggine e superficialità americana. Dopo la penosa débâcle in Afghanistan, ora infatti appare che gli americani abbiano finanziato la produzione di un’arma biologica ad alta trasmissibilità, appaltandola ai nemici cinesi, chiedendo loro però di fermarsi al 99%. Applausi.