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USA, arriva la decisione del tribunale: i pirati in prigione

Pesanti condanne per due esponenti di spicco dell’associazione FIN7 che ha causato enormi danni a molte aziende negli Stati Uniti

Questa volta l’hanno fatta grossa e la giustizia è stata implacabile. È di giorni infatti la notizia dello smantellamento della famosa organizzazione di pirati informatici FIN7, con la condanna di due suoi esponenti di spicco. Il primo è Andrii Kolpakov, trentatreenne ucraino arrestato in Spagna nel 2018, la cui procedura di estradizione negli Stati Uniti per frodi telematiche e pirateria informatica si era conclusa con successo nel 2019. Per lui il tribunale ha stabilito una condanna a sette anni di reclusione e il risarcimento di 2.5 milioni di dollari per aver direttamente penetrato i sistemi informatici di varie società.

Kolpakov era tra i membri più importanti di FIN7, ed era diventato famoso nell’ambiente dei cybercriminali per la sua abilità nello sfruttare le vulnerabilità nei sistemi di sicurezza aziendali. Secondo il Dipartimento di Giustizia, assieme ai suoi sodali è riuscito a sottrarre 20 milioni di carte di credito, derivanti da attacchi a 6500 punti vendita sparsi in tutti gli Stati Uniti, nessuno Stato escluso. Le vittime dei suoi attacchi sono risultate essere aziende operanti nei più diversi settori, dalla ristorazione al gaming fino all’ospitalità. Il furto e la rivendita dei dati delle carte di credito nel darknet ha causato un enorme danno economico, che secondo alcune stime ammonterebbe a oltre 1miliardo di dollari.

Come si accennava, è ovvio che Kolpakov non abbia operato da solo. E infatti a fargli compagnia ci sarà per alcuni anni anche Fedir Hladyr, 35enne amministratore del gruppo, che ha ammesso di aver compiuto gli stessi reati ed è stato condannato a 10 anni. Queste due condanne costituiscono un pesante precedente nella lotta alla criminalità sul web e faranno giurisprudenza per molti altri procedimenti in tutto il Paese.

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