
L’inarrestabile sviluppo tecnologico-militare cinese, e il consolidamento dell’influenza russa in medio-oriente, impongono un rafforzamento delle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea. Il Presidente Biden sembra aver colto appieno l’importanza della sfida, e il suo recente viaggio in Europa ne è testimonianza.
Dare nuova linfa alle relazioni tra Stati Uniti ed Unione Europea di questi tempi, però, non è compito facile. Il think tank German Marshall Fund in un recente report ha sondato l’opinione dei cittadini europei rispetto al partner d’oltreoceano, fotografando una situazione di sfiducia rispetto ad un recente passato in cui gli Stati Uniti erano ritenuti, con percentuali bulgare, un partner strategico, fidato ed imprescindibile. La Germania è tra i paesi che presentano i risultati peggiori, solo il 51% degli intervistati ritiene gli USA un interlocutore affidabile. L’opinione migliora se ci spostiamo in Francia, col 60% che risponde positivamente, fino a raggiungere il picco italiano del 73%.
Come superare il disallineamento di interessi derivante dai dossier Nord Stream II, Medio Oriente, Libia e dalle limitazioni agli scambi commerciali derivanti dalla mutua imposizione di dazi? Un primo passo per il riavvicinamento delle posizioni ha coinvolto proprio il fronte commerciale, con la sospensione per cinque anni della controversia commerciale Boeing-Airbus, la più lunga e costosa nella storia del WTO. Oggetto del contendere gli aiuti di stato di cui hanno usufruito nel tempo queste due compagnie, che da sole costituiscono un duopolio avente nel proprio portafoglio una quota del mercato dei vettori aerei commerciali che supera il 90%. Questa disputa aveva causato l’imposizione di tariffe doganali sulle importazioni sia negli USA che in UE, che verranno pertanto rimosse.
Per coordinare gli investimenti, supportare la ricerca e l’innovazione tecnologica, rafforzare le filiere produttive, USA e UE hanno dato vita inoltre ad un comitato ad hoc: il Trade and Technology Council (TTC). A rappresentare il lato americano ci saranno il Segretario di Stato Antony Blinken, il Segretario al Commercio Gina Raimondo e il Rappresentante USA per il commercio Katherine Tai mentre, per l’Unione Europea, il Commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager e il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis. Già in autunno è prevista la prima riunione operativa per supervisionare diversi gruppi di lavoro.
Da ambo le sponde dell’Atlantico ci hanno tenuto a sottolineare che quello siglato è un accordo di cooperazione che, sebbene nulla cambi rispetto all’autonomia regolamentare che ciascuno dei contraenti continuerà a mantenere negli anni a venire, costituisce un passaggio significativo per il rinvigorimento delle relazioni. Il piano di Biden per riavvicinare i due storici alleati è chiaro: iniziare dal rafforzamento degli scambi commerciali per poi ampliare gradatamente il fronte di collaborazione alla regolamentazione delle tecnologie emergenti, alla protezione delle infrastrutture critiche e alla competizione contro Cina e Russia. Forse è proprio vero quanto dice il Presidente Biden, l’America è tornata.