TECNOLOGIA

CopterPack: un successo il primo volo del “drone pilotato” australiano

Apparente versatilità, bassa impronta acustica, economia e manovrabilità ne fanno un prodotto promettente anche se il fatto che sia probabilmente energizzato da batterie al litio, ancora soggette a limiti di autonomia, rappresenta la prova futura da superare per i suoi inventori.

L’era del jet pack è arrivata già da tempo. Avevamo osservato con rinnovato stupore i video di applicazioni civili e militari del sorprendente gadget adibito al trasporto personale aereo. Famose le sortite del Jetpack Man che, lo scorso anno, nei pressi dell’aeroporto di Los Angeles, zigzagava intorno ai 3.000 piedi di quota, creando scompiglio tra i piloti di linea che non sapevano come riportare, in maniera attendibile, quello che avevano appena visto dal finestrino, agli enti di controllo del traffico aereo californiano. 

Anche il volo di prova del jet pack prodotto da British Gravity Industries, collaudato dalla  Marina Reale Inglese, che dimostrava con successo il breve raid da un’imbarcazione all’altra durante la navigazione in mare aperto, era stato accolto in maniera calorosa, seppur lasciando dubbi sulla vulnerabilità del pilota ad una risposta ostile. Tale vulnerabilità è dovuta al ridotto fattore sorpresa causato dalla rumorosità dei jet, al fatto che possa costituire un facile bersaglio dovuto alla semplicità di acquisizione del target a volo lento e alle mani del pilota piuttosto occupate e quindi non in grado di offrire alcuna risposta difensiva.

Uno stupefacente prodotto fa adesso capolino dall’Australia, rivelando con un video youtube una “macchina volante elettrica” dalle interessanti prestazioni.

Il gadget si chiama CopterPack e il volo di prova ad una prima occhiata sembra sia stato un successo. 

Apparente versatilità, bassa impronta acustica, economia e manovrabilità ne fanno un concetto promettente anche se il fatto che sia probabilmente energizzato da batterie al litio, ancora soggette a limiti di autonomia, rappresenta la prova futura da superare per i suoi inventori. 

I controlli di volo sono collocati su due braccioli connessi a tubi di fibra di carbonio ai quali sono attaccati i due rotori controrotanti, ciascuno dal diametro di poco meno di un metro. L’agilità del mezzo è garantita dal pivottamento del piano di rotazione delle pale che facilita così i cambi repentini di direzione, assicurando l’armoniosa fluidità che si osserva nel passaggio da volo rettilineo a virata stretta.

Si intravedono anche i contenitori per le batterie ed il tutto è coordinato da un sistema in grado di stabilizzare la condotta di volo in maniera automatica. Nonostante le quasi inesistenti informazioni tecniche rilasciate dai suoi inventori in questa fase di studio iniziale, osservando le sue prestazioni durante il volo, la manovrabilità del CopterPack appare superiore a quella dei jet pack in circolazione, anche se autonomia di volo, velocità e quota massima di crociera rappresentano i fattori vincenti del cugino a propulsione jet. Questi ultimi quindi rappresentano la sfida futura per il team di CopterPack.

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