
Washington. Era stata sbrigativamente accantonata come la solita teoria di complotto manovrata dai repubblicani, ex POTUS Donald Trump in testa, durante il mese di Aprile 2020. Una serie di pubblicazioni e social media come Facebook, The New York Post ed il New York Times avevano contribuito all’insabbiamento mediatico. Persino The Lancet, forte dell’ormai discutibile devise “better science for better lives” aveva pubblicato il 19 febbraio 2020 la dichiarazione di un folto gruppo di ricercatori che proclamava una vigorosa solidarietà con i colleghi cinesi, “condannando duramente le teorie di complotto che suggeriscono che COVID-19 non abbia origine naturale”.
Un team della World Health Organization di cui facevano parte anche ricercatori cinesi, aveva passato quattro settimane nell’area di Wuhan durante i mesi di gennaio e febbraio scorsi, concludendo in marzo con la pubblicazione di uno studio dove si asseriva che il virus COVID-19 era stato con ogni probabilità trasmesso dai pipistrelli agli umani in maniera del tutto naturale tramite il passaggio su di un altro animale (non ancora individuato) che avrebbe agito da medium, e che “l’introduzione attraverso un incidente di laboratorio era da considerarsi un percorso improbabile”.
Anche il team del presidente Joe Biden aveva repentinamente zittito l’investigazione iniziata verso la fine del 2020 a cura del Dipartimento di Stato dall’allora segretario di stato Mike Pompeo, che si proponeva di determinare se le origini della pandemia potessero essere collegate ai laboratori dell’Istituto di Virologia di Wuhan.
A complicare ancora di più le cose, giunge la recente dichiarazione di Antony Fauci, direttore del CDC (Center for Disease Control) americano di non essere convinto che Covid-19 si sia sviluppato in maniera naturale, mentre appena poco più di un anno fa, escludeva l’idea che il virus sia stato generato artificialmente in laboratorio.
Insomma, l’eco di Donald Trump che grida il criticatissimo “al virus cinese” non si è ancora del tutto estinta e già l’amministrazione Biden appare costretta a rivisitare le stesse ipotesi che aveva dimesso appena mesi fa come banali teorie di complotto.
Ma cos’è cambiato? Un rapporto dell’intelligence USA trapelato durante questa settimana racconta di tre ricercatori impiegati al Wuhan Institute of Virology che misteriosamente colpiti da una serie di sintomi consistenti con quelli riportati in pazienti affetti da Covid-19, finiscono ricoverati in ospedale durante il mese di novembre 2019.
Notizia in parte vecchia in quanto una scheda informativa del Dipartimento di Stato americano emessa a cura dell’amministrazione Trump durante il mese di gennaio scorso, riportava la notizia che alcuni ricercatori del laboratorio di Wuhan si erano ammalati nell’autunno del 2019.
Il governo Cinese dal canto suo, aveva informato il mondo tramite una dichiarazione alla WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) che il primo paziente con sintomi di Covid era invece stato registrato a Wuhan l’otto dicembre del 2019.
Inoltre, un articolo di The Australian uscito all’inizio di maggio, rivelava di compromettenti documenti su discussioni interne all’establishment militare cinese in mano al governo Usa, focalizzate intorno al possibile utilizzo militare della gamma dei SARS coronavirus, anni prima dell’avvento della pandemia.
Secondo informazioni pubblicate dal CDC, l’Istituto di Virologia di Wuhan è l’unico laboratorio cinese a ricoprire la qualifica di Biosafety Livello-4 (BSL-4). Tale designazione è riservata a strutture in grado di gestire patogeni tanto pericolosi e contagiosi per il soggetto umano “che le infezioni riconducibili a questi microbi sono frequentemente fatali e prive di designate terapie e/o vaccini”.
Durante la giornata di martedì, Zhao Lijian, portavoce del ministero degli esteri cinese ha definito la nuova investigazione imposta da Biden conseguenza di “teorie di complotto” e “manipolazione politica finalizzata allo scopo di distrarre (il mondo NDR) dal fallimento americano nel controllo della pandemia”.
Covid-19 ha finora causato più di tre milioni di decessi nel mondo; mentre secondo gli esperti le origini del virus non sono ancora chiare, definirle è di estrema importanza al fine di prevenire ulteriori contagi ed essere preparati a rispondere a simili eventi nel futuro.