AMBIENTE ED ENERGIA

Cyberattacco attacco a Colonial Pipeline: chiuso l’oleodotto che trasporta il 45% delle forniture petrolifere lungo la East Coast.

La società ha provveduto a mettere offline i propri sistemi per contenere la compromissione delle sue reti

Era già successo tra gennaio e febbraio: a causa di un ransomware ad Eletrobras ed a Copel, due tra le principali compagnie energetiche dell’America latina, si era verificata la temporanea interruzione delle operazioni al punto che le aziende coinvolte furono costrette a sospendere l’attività di alcuni dei loro sistemi di gestioni degli impianti industriali, non potendo erogare tutti i servizi alla clientela.

Stavolta lo scenario si ripete e, probabilmente, potrebbe causare danni ancor più gravi.

Venerdì 7 maggio Colonial Pipeline, il principale operatore statunitense di gasdotti, ha chiuso la sua intera rete dopo esser stato vittima di un attacco informatico. La rete di cui si parla, con una portata di 3 milioni di barili al giorno, è lunga 5500 miglia e trasporta il 45% della benzina raffinata, del gasolio e del carburante per aerei lungo la costa orientale che va dal Texas a New York.

La società, non appena ha avuto contezza dell’attacco informato, ha provveduto a mettere offline i propri sistemi nel tentativo di contenere la compromissione delle sue reti.


Nel comunicato diffuso da Colonial Pipeline si legge che sono state immediatamente avvisate tanto le forze dell’ordine quanto le agenzie federali. La FBI ha avviato le indagini parallelamente alla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency del Department of Homeland Security, che ha la competenza, nonché la responsabilità, sulle infrastrutture critiche.

Secondo il New York Times la violazione informatica, che segue l’attacco di matrice russa con vetture il sistema SolarWinds e quello ai sistemi di Microsoft attribuito agli hacker cinesi Hafnium, oltre a mostrare l’intrinseca vulnerabilità delle reti lascia aperta la possibilità che gli attaccanti abbiano potuto creare delle backdoor in vista di futuri potenziali attacchi.


Allo stato attuale non vi è alcun pericolo di interruzioni immediate dei carburanti, da un lato grazie ai serbatoi di stoccaggio, dall’altro per via della pandemia che ha portato ad una sensibile diminuzione del consumo di energia.

In Borsa i prezzi in contanti della costa del Golfo per benzina e diesel sono diminuiti mentre i futures della benzina che quelli del diesel sul New York Mercantile Exchange sono aumentati più dei prezzi del greggio durante il giorno. In ogni caso gli effetti sui prezzi a lungo termine dipenderanno molto dal tempo di chiusura della rete.

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