ECONOMIA

L’effetto campanellino: cosa ci insegnano Bitcoin e Tesla

Musk ha mantenuto la promessa e ha lanciato l’acquisto di Tesla nella criptovaluta

Elon Musk ha dichiarato su Twitter che si potrà acquistare una Tesla in bitcoin.

Il report della Deutsche Bank Research sul futuro dei pagamenti, intitolato “L’effetto campanellino può rivelarsi una profezia auto-avverante?”,  inizia proprio paragonando Tesla ai bitcoin, dove un’azienda che incamerava solo progetti difficilmente realizzabili è diventata una realtà concreta nel tempo. 

A dimostrarlo è la sua capitalizzazione di 665 miliardi di dollari, nettamente maggiore di aziende che hanno una produzione molto più elevata come Ford e GM.  L’azienda è stata premiata con la fiducia dei suoi investitori perché l’ipotesi concreta è che Tesla sarà il leader assoluto del mercato dell’auto elettrica. 

Parallelamente il bitcoin è valutato più di un triliardo di USD, che rappresenta il 102% di tutti gli yen in circolazione, il 65% degli euro, il 53% dei dollari e il 904% della sterlina. Nonostante questo, la media dei bitcoin scambiati equivale al solo 0,05% dello yen e lo 0,06% della sterlina. Tesla ha 5 anni in più dei bitcoin e in questi anni ha avuto numerosi detrattori che l’hanno data per finita. Tuttavia, negli ultimi 18 mesi il sentimento è cambiato, soprattutto grazie al lancio della Model 3 e della sua scalabilità di produzione. 

È probabile che tra pochi anni vedremo qualcosa di simile con bitcoin, il quale dovrà dimostrare di poter essere utilizzato su larga scala. Dal 2010 il bitcoin è stato dichiarato morto più di 400 volte e nel solo 2017 le testate che lo hanno dichiarato finito sono state 147. Sarà di buon auspicio?

Il concetto di crypto nasce 30 anni fa quando Digicash creò la prima valuta digitale, non ancora decentralizzata dal sistema bancario. Fallì nel 1998. 

Nel 2008 nasce bitcoin e diviene la più famosa cryptovaluta del mondo, dando vita a numerose altre simili come Litecoin (2011), Ripple (2013) ed Ethereum (2015), che lavorano nello stesso modo ma con limitate supply. La caratteristica principale di bitcoin è quella di essere un asset scarso: sono solo 21 miliardi di monete disponibili, che finiranno di essere minate (emesse) nel 2140. Al momento i miners ricevono un reward di 6,25 bitcoin per ogni nuovo blocco aggiunto e, per l’effetto dell’halving, queste ricompense diminuiranno ogni 4 anni (nel 2024 saranno 3,15). 

Il maggiore degli attacchi che ha subito bitcoin è stato quello legato al consumo energetico: si stima che in un anno l’elettricità per minare bitcoin è equivalente al consumo di paesi come il Pakistan (217 mln di persone circa) o tra i paesi occidentali dell’Olanda (17,5 milioni). Il report descrive come invece l’accumulo dei capitali verso il mondo Crypto potrebbe creare esternalità positive legate alla ricerca di soluzioni energetiche con minor impatto ambientale.

Il prezzo di BTC deriva da domanda e offerta, dove l’offerta è fissa e l’unica variabile utilizzabile è la domanda, a differenza delle valute FIAT gestite dalle banche centrali, che ne controllano l’emissione e le politiche monetarie, con un’offerta in crescita per via dei programmi di Quantitative Easing.

Analizzando la supply di bitcoin sappiamo che l’89% dei BTC sono stati emessi, tra 10 anni arriveremo al 98% e per l’ultimo 2% ci vorranno più di 100 anni, per la struttura dell’algoritmo. 

Nella sua fase iniziale il bitcoin è stato associato ad attività illecite ma, dal report di DB, i numeri evidenziano che nel 2019 meno del 2% delle transazioni sono state dichiarate sospette e nel 2020 solo lo 0,3 % , questo perché le crypto currency sono basate su protocolli trasparenti che ne scoraggiano l’utilizzo criminale.

In generale la percezione di adozione sembra lenta, ma non è così perché sta seguendo quella che è stata l’adozione di Internet da parte degli utenti. Molte aziende hanno convertito parte dei loro capitali in bitcoin (Microstrategy, Tesla, Square, etc.). Elon Musk nello specifico non solo dichiara che le Tesla saranno comprate in bitcoin, ma che questi non saranno convertiti in dollari. Visa e Mastercard stanno adottando bitcoin e Visa ha depositato un brevetto per la gestione delle digital fiat currency.

La diffusione sfrutta anche il cambio generazionale essendo i millennial i più inclini al suo utilizzo. Tuttavia, seppur le transazioni stanno crescendo, non sono esponenziali come la sua capitalizzazione; al livello di utilizzo i BTC sono equiparabili alle più piccole monete come il thai baht. Il fatto però che la sua capitalizzazione abbia raggiunto il triliardo di dollari lo rende troppo importante per essere ignorato, tanto che le Banche centrali e i governi hanno dichiarato che dovranno imporre un regolamento entro il 2022.

Tesla e Bitcoin sono forse la dimostrazione dell’Effetto Campanellino: più una persona crede in qualcosa più è probabile che questa si avveri. Come diceva Peter Pan, “Campanellino esiste perché i bambini credono in lei”.

Back to top button