TECNOLOGIA

Il futuro? Produrre direttamente in orbita

La visione dell’esplorazione spaziale di Airbus può essere uno spunto per sbocchi commerciali e lavorativi

Chi è solito deridere la realizzazione in loco della Morte Nera, accennando quella tipica smorfia di disprezzo per gli scenari fantascientifici quasi surreali, potrebbe rimanere spiazzato da questa notizia…sembra proprio che l’uomo, col tempo, sia in grado concretizzare ogni sua più impensabile chimera sci-fi.

PERIOD, questo è il nome in codice della missione, un acronimo calzante e impregnato di significato, sinonimo di una nuova era, stante per “PERASPERA In-Orbit Demonstration”.

Attraverso il programma di finanziamento Horizon 2020 la Commissione Europea ha insignito Airbus, autorevole azienda europea nel settore aerospaziale, dell’onore di avviare studi sulla costruzione e l’assemblaggio di strutture spaziali direttamente nel vuoto cosmico per mezzo di una “fabbrica orbitante”, con un contratto dal valore di 3 milioni di euro e dalla durata di due anni che prevede come fine ultimo una dimostrazione in orbita.

Quali sono i benefici del produrre direttamente in orbita?

Spesso, anzi sempre, la costruzione di strumentazioni spaziali, come i satelliti, deve sottostare alle limitazioni e alle complicazioni del lancio, come il dover superare l’atmosfera terrestre, e soddisfare quindi determinati requisiti come i limiti di massa e volume o la resistenza strutturale e dei materiali impiegati. Una tale evoluzione della filiera produttiva in questione potrebbe rendere più sicuro e immediato il dispiegamento e il loro utilizzo e modificare sensibilmente il design e la gestione dei sistemi spaziali progettati.

“Airbus sta lavorando sulle tecnologie di produzione in orbita da più di un decennio e il programma PERIOD aiuterà l’Europa a portare le sue competenze tecnologiche ad un altro livello”, afferma Silvio Sandrone, responsabile dei progetti d’esplorazione spaziale di Airbus, e aggiunge che “I futuri sistemi spaziali su larga scala potranno essere prodotti e assemblati unicamente in orbita”, dunque PERIOD non solo potrà stimolare la ricerca, creare nuovi sbocchi commerciali e lavorativi, ma anche, perché no, donare una sfumatura avanguardistica ad una Europa che risulta spesso oscurata dalle imprese dei vicini competitors.

A supporto di Airbus ci sarà un team di aziende innovatrici europee pronte a dare manforte: DFKI, Centro di ricerca tedesco sull’intelligenza artificiale, EASN-TIS, European Aeronautics Science Network, GMV, GMV-SKY, ISISPACE, Innovative Solutions In Space e SENER Aeroespacial and Space Applications Services, aziende con competenze in svariati ambiti, dalla robotica alla realtà virtuale. La loro collaborazione non si esaurisce però con PERIOD, stanno infatti lavorando in sincrono per realizzare la prima stampante 3D in metallo che valicherà gli orizzonti terrestri, Metal3D, facente parte di un progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea, la cui entrata in funzione è prevista per il prossimo anno, e il progetto MANTOS, che, guidato dall’Agenzia Spaziale Tedesca, punta sull’assemblaggio mediato da AI.

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