CITTADINI & UTENTI

Huawei ha inaugurato a Roma il Cybersecurity & Transparency Center

Il nuovo centro per la trasparenza e la sicurezza informatica è il primo in Italia

È stato inaugurato a Roma il primo Cybersecurity & Transparency Center di Huawei in Italia. 

Il progetto, annunciato lo scorso settembre, rientra nella più ampia strategia di Huawei di aprirsi a valutazioni esterne sullo sviluppo delle reti 5G e dei dispositivi in generale.

Il C&T Center si aggiunge a quelli già operativi a Banbury (Regno Unito), Bonn, Dubai, Toronto, Dongguan e Bruxelles.

Nel nuovo centro di ricerca si prevede di effettuare analisi e verifiche su richiesta di società attive nelle telecomunicazioni e delle organizzazioni pubbliche o private, tanto su prodotti Huawei che di terze parti, al fine di rispondere ad ogni possibile dubbio sui rischi di sicurezza avanzati negli ultimi anni dai paesi occidentali, Stati Uniti in primis.

La nuova struttura è suddivisa in due aree. Nella parte dedicata alla trasparenza, aperta alle terze parti, vengono illustrate le pratiche di sicurezza informatica end-to-end. L’altra invece, destinata a clienti ed enti di certificazione, è dotata di ambienti per eseguire test su prodotti Huawei e software, ricevendo documentazione tecnica, strumenti per effettuare le verifiche nonché il supporto tecnico necessario. Per i clienti Huawei sarà inoltre possibile eseguire ulteriori verifiche quali la revisione del codice sorgente e il controllo del design hardware.

John Suffolk, Global Cybersecurity and Privacy Officer di Huawei, ha sottolineato come attualmente il tempo medio di risposta agli incidenti informatici sia stimato in quasi 3 mesi. Troppi secondo l’azienda cinese che per tale ragione ha scelto di destinare il 5% del proprio stanziamento in R&D nel settore della cybersecurity, con uno stanziamento di circa 750 milioni di dollari all’anno, per far fronte ai numerosi episodi che sempre più spesso si verificano.

Luigi De Vecchis, Presidente Huawei Italia, ha evidenziato come, insieme a Samsung, Huawei sia la prima azienda al mondo ad aver aderito al “5G Common Criteria” e lo stesso centro sia stato aperto in tempi record, ben 6 mesi prima del debutto previsto. 

Non è mancato poi un appello agli attori politici: “Credo che debbano essere messe da parte le controversie di natura geopolitica e venire a parlare con noi: siamo un attore fondamentale e l’unico con le certificazioni della sicurezza della GSMA…siamo una multinazionale che è uguale a tutte le altre, che ha il bilancio certificato da KPMG. Siamo una multinazionale che ha sedi locali nei vari Paesi e che paga le tasse impiegando persone locali. Quest’aspetto è importante perché identifica la localizzazione della nostra forza”.

In ballo ci sono gli almeno 40 miliardi di euro del Next Generation EU per la digitalizzazione del Paese e dalle dichiarazioni dei giorni scorsi del Ministro per l’Innovazione Tecnologica traspare l’idea di volerla realizzare nel giro di 5 anni.
Un progetto arduo dove “la transizione digitale deve essere concepita come una strategia industriale, geostrategica competitiva, in un’ottica europea e atlantica”; un progetto che allo stato attuale non sembra guardare ad Oriente.

Sebbene l’evento abbia visto la presenza dei CTO delle principali aziende italiane attive nel campo delle telecomunicazioni – Michele Gamberini di Tim, Paolo Perfetti di Open Fiber, Fabrizio Rocchio di Vodafone, Andrea Lasagna di Fastweb, Cosimo Buccella di Linkem e Benoit Hanssen di Wind – non sono passate inosservate le defezioni tra i soggetti pubblici e politici.
In primis non si è vista il capo della Polizia Postale, Nunzia Ciardi. Sono poi mancati gli esponenti di Governo: era data per certa la presenza del Ministro Gelmini che all’ultimo ha declinato l’invito; non è la prima volta che la politica italiana diserta un evento organizzato dalla società cooperativa con sede a Shenzhen.
I saluti istituzionali sono così toccati a Max Bugani, come capo staff della sindaca Raggi, che si è detto desideroso di visitare il centro non appena guarirà dal Covid.

Back to top button