
Il 10 Marzo 2020 il Governo italiano prendeva la coraggiosa decisione di chiudere un’intera Nazione per difendersi da un virus che aveva cominciato, qualche mese prima, a fare migliaia di vittime in Cina. Il giorno dopo l’OMS, vista la rapidità e l’estensione della diffusione del virus, dichiarò l’epidemia di Covid-19 una pandemia.
La corsa al vaccino era cominciata.
Almeno una dozzina di industrie si sono messe in moto per raggiungere l’obbiettivo. Il vaccino è da subito apparso come l’unica arma che potesse davvero incidere con successo nella lotta al virus pandemico. Contemporaneamente sono cominciate ad affluire ingenti somme di denaro nelle casse di queste aziende sia sotto forma di donazioni sia come elargizioni Governative.
Alcune agenzie sono state create appositamente per fungere da polo per la raccolta di denaro, come ad esempio la “COVID-19 Solidarity Response Fund for WHO” (World Health Organization), che ha fino ad ora raccolto oltre 240 milioni di dollari da oltre 660.000 persone, compagnie ed organizzazioni filantropiche.
CEPI (Coalition for Epidemic Preparedness Innovations) è un’organizzazione che fu creata nel 2017 a Davos dalla fondazione di Bill & Melinda Gates con la partecipazione della Norvegia e dell’India e che ha svolto un importante ruolo nella raccolta e distribuzione di fondi per la ricerca sul vaccino Covid. Attraverso Covax, che raggruppa Cepi, Gavi, Unicef e WHO sono stati distribuiti milioni di dollari alle Compagnie private. CEPI, in particolare, ha finanziato nella fase iniziale della ricerca, AstraZeneca con 384 milioni di dollari, Novavax con 388 milioni, Clover 328 milioni.
Anche l’Unione Europea ha contribuito attraverso Covax alla ricerca ed al 18 Settembre 2020 aveva versato 500 milioni di euro diventando tra i primi contributori di Covax. Inoltre attingendo al fondo di 2,7 Miliardi di euro – denominato “Emergency support Instrument” – si è impegnata a supportare lo studio e lo sviluppo dei vaccini allo scopo di diminuire il rischio delle Compagnie private. Addizionali fondi sono stati messi a disposizione attraverso la “European investment Bank”.
In Agosto 2020 l’amministrazione Trump lanciò l’operazione denominata: “Warp speed” con la quale il governo americano ha riversato una enorme quantità di dollari nelle casse delle compagnie che stavano sviluppando i vaccini. Nella tabella le cifre sono in miliardi di dollari.
In realtà altri fondi sono stati messi a disposizione ma su alcuni di questi non vi è completa trasparenza, come lamentato da alcune fonti Democratiche del Congresso Americano. L’amministrazione Trump aveva investito un enorme capitale politico sulla rapida uscita del vaccino, e la disponibilità economica verso le Compagnie private non era assolutamente un problema.
Deve essere inoltre segnalato come la ricerca che ha portato Pfizer e Moderna a creare il vaccino tramite la modifica dell’RNA, è una ricerca che fu iniziata con fondi federali dal Prof. Graham ed il suo staff e da Drew Weissman e Katalin Karikò presso l’Università della Pennsylvania. Infatti Moderna quando nacque nel 2010 fu chiamata così proprio in omaggio agli studi sull’RNA: Modified + RNA = Moderna. Studi che non proseguirono per mancanza di fondi che ora invece sono stati pienamente messi a disposizione.
Altro aspetto interessante è la crescita esponenziale che le aziende hanno avuto in Borsa. Certamente eclatante quello di Moderna le cui azioni hanno segnato un +700% nel 2020.
Alcune stime riportano che Pfizer e Moderna da sole guadagneranno nel 2021 oltre 32 miliardi di dollari dalla vendita di vaccini.
Completamente diverso l’approccio cinese che ha “militarizzato” la ricerca e lo sviluppo del vaccino, mantenendo un controllo diretto su tutte le fasi dello sviluppo e della produzione.
Nonostante questo grande sforzo economico la produzione dei vaccini fino ad ora è rimasta al disotto delle aspettative, soprattutto in Europa.
Nel 1955 il vaccino contro la poliomielite segnò la sconfitta di questa terribile malattia. Sia Sabin che Salk non brevettarono la loro scoperta che fu messa a disposizione dell’Umanità. Una volta fu chiesto a Salk chi fosse il proprietario del brevetto ed egli rispose: “Direi le persone. Non c’è nessun brevetto. Potrebbe lei brevettare il sole?”
La passiva accettazione delle logiche, a volte perverse, che regolano il mercato attuale, lasciano interdetti. Nonostante viviamo in un periodo eccezionale e senza precedenti, non riusciamo a mutare l’approccio verso il profitto delle multinazionali. Un evento straordinario come la pandemia che stiamo combattendo e che ha causato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo, ha provocato lo stop dell’economia mondiale, innalzando la povertà di milioni di persone e spingendone altrettante verso condizioni di indigenza senza precedenti, non riesce a scalfire lo “status quo”.
Papa Francesco di recente ha detto:” Sarebbe uno scandalo se il nostro sistema economico, supportato da fondi pubblici, dovesse contribuire solo al bene delle Compagnie e non al bene comune”.
Negli Stati Uniti esiste la possibilità in casi di emergenza di avocare al governo la proprietà intellettuale ed i brevetti per proteggere l’interesse nazionale e la sicurezza dei cittadini. Si chiama: “march-in authority under Bayh–Dole” ma né Trump né Biden lo hanno utilizzato preferendo inchinarsi a Big Pharma.
È probabile che il Covid-19 e le sue mutazioni non ci lasceranno molto presto e che ulteriori vaccini saranno necessari in un prossimo futuro. Forse potremmo fare uno strappo alla regola del profitto?