SALUTE

Covid-19 “La Terza Guerra Mondiale”

Ad un anno dall’inizio della pandemia, un’analisi dei dati che rileva ancor di più la gravità di questo periodo.

Non è ancora tempo per fare bilanci ma dopo un anno di Coronavirus possiamo fare alcune considerazioni quantitative che ci mostrano con maggiore evidenza, anche se solo in parte, la gravità ed il peso di quanto stiamo vivendo.

La pandemia legata al virus SARS-CoV-2, che con l’arrivo dei vaccini tutti ci auguriamo possa essere presto debellata, ha già interessato quasi 3 milioni persone (considerando anche le reinfezioni), causando quasi 100.000 decessi, un numero paragonabile a quello dei militari che hanno perso la vita nella seconda guerra mondiale (circa 320.000nel periodo 1940-1943).

A Marzo 2020 siamo partiti da qui (dati del Ministero della salute 01/03/2020):

ed oggi 1 Marzo 2021, dopo “DUE ONDATE”, dopo 365 giorni, 52 settimane e 12 mesi siamo a:

Nel periodo 1 Marzo 2020 – 1 Marzo 2021 ci sono voluti 40.303.520 di Tamponi per evidenziare, passando attraverso “due ondate”, 2.938.371 casi del morbo che, come detto in apertura, ha causato ad oggi 97.945 decessi.

Ora si parla di una “terza ondata” perché i dati delle ultime settimane sono in rialzo e solo l’effetto della campagna di vaccinazione, partita il 27 Dicembre scorso e che il Governo intende rafforzare, accompagnato da una maggiore responsabilizzazione della popolazione, potranno evitare che ciò avvenga, ovvero che avvenga nella misura più contenuta possibile.

È ancora presto quindi per fare un bilancio dei “Costi” della Pandemia, che sono molteplici e di varia natura. Sono numeri a “nove zeri” che hanno la loro evidenza più sintetica della contrazione del PIL che nel 2020 (1.615,595 miliardi di Euro) in Italia ha registrato, secondo l’ISTAT, una caduta del 7,8% (-138,152 miliardi di Euro) rispetto all’anno precedente (1.789,747 miliardi di Euro).

Si va da quelli diretti per il sistema sanitario e per le attività economiche, fino a quelli psicologici dovuti ai segni lasciati sulla psiche delle persone che rischiano di compromettere anche a lungo termine benessere e salute mentale non solo di coloro che si sono ammalati o degli operatori sanitari, ma di tutte le persone (disturbi post-traumatici da stress) e che si aggiungono a quelli per la perdita delle vite umane (97.945). Nel seguito vengono fatti solo alcuni esempi, utilizzando i dati del Ministero della Salute – Istituto Superiore di Sanità, che hanno una chiara evidenza dell’ordine di grandezza dei costi in parola.

Totalizzando ad esempio i valori della Tabella allegata possiamo infatti calcolare il numero di Giorni/Uomo dei Ricoveri (4.958.213) e delle Terapie intensive (547.157) del nostro periodo di riferimento (Totali di prima e seconda colonna).

Le voci di costo da considerare sono molteplici e vanno dai costi del personale ospedaliero (equipe di medici, infermieri e servizi) ed amministrativo, quelli per DPI (dispositivi di protezione individuale), le apparecchiature di cura, i tamponi, il supporto farmaceutico, i servizi di analisi, la diagnostica per immagini, le sanificazioni, la ristorazione, la logistica ed altri a seconda della tipologia di ricovero ad alta, media o bassa intensità di cura, ed poiché non esistono i DRG (Diagnosis Related Groups) specifici per la cura del virus SARS-Cov-2 possiamo solamente fare una simulazione per avere l’ordine di grandezza della spesa.

Secondo un’analisi portata avanti da Healthcare Datascience Lab (HD-LAB) della Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria e l’Associazione Ingegneri Gestionali in Sanità, sono state evidenziate tre fasce di costi in relazione e tre diversi tipi di trattamento: a bassa, media e alta intensità. Quotidianamente, un paziente ospedalizzato Covid-19 che necessita di trattamenti blandi prevede delle spese pari a circa 430 euro/giorno. Il livello medio di cure, ossia la terapia sub-intensiva, presenta giornalmente un conto di circa 600 euro/giorno, mentre oltre il doppio, è necessario per i soggetti ricoverati in terapia intensiva, quasi 1.300 euro/giorno.

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Assumendo pertanto secondo queste ipotesi un costo di 1.300 euro per i 547.157 giorni/uomo calcolati in precedenza per le Terapie intensive ed un costo medio (tra bassa e media intensità di cura) di 500 euro per i 4.958.213 giorni/uomo dei Ricoveri arriviamo ad una spesa complessiva di 711 mln di euro nel primo caso e di 2.479 mln di euro nel secondo caso.

Un ultimo esempio è quello relativo alla spesa per la vaccinazione della popolazione che ad oggi si può evincere dal costo reale dei vaccini acquistati dall’UE, pubblicato (per errore) su Twitter dalla Ministra del bilancio del Belgio, Eva De Bleeker, in base ai contratti firmati da Bruxelles con le singole case farmaceutiche, e che verranno sostenuti pro quota dai singoli Stati membri:

ASTRAZENECA 40,4 ml di dosi X 1,78 euro = 72 mln di euro

Johnson&Johnson 53,8 ml di dosi X 8,50$ = 373 mln di euro

PFIZER/BIONTECH 26,9 mln di dosi X 12 euro = 323 mln di euro

SANOFI/GSK 40,4 mln di dosi X 7,56 euro = 305 mln di euro

CUREVAC 30,3 mln di dosi X 10 euro = 303 mln di euro

MODERNA 10,8 mln di dosi X 18$ = 158 mln di euro

TOTALE 202,6 mln di dosi costo = 1.534 mln di euro

All’Italia spetta il 13,46% dei vaccini acquistati dall’UE, cioè 202,6 mln di dosi. Da questo possiamo ricavare che per acquistare 1,5 miliardi di dosi l’intera UE spenderà 11,4 mld di euro. Naturalmente queste cifre potrebbero cambiare qualora alcuni dei vaccini non superassero il vaglio dell’EMA (European Medicines Agency).

La somma di queste tre voci da ad oggi un risultato complessivo di 711+2.179+1.534=4.424 mln di euro un numero che non ha bisogno di commenti.

Quanto detto purtroppo è solo un piccolo tassello di un quadro che riusciremo a ricostruire in tutta la sua complessità solo nel tempo, ma soprattutto è solo l’inizio di una triste storia le cui conseguenze economiche, sociali, culturali ed anche psicologiche si riverbereranno sui nostri figli e sui nostri nipoti e che – questo sì dobbiamo affermarlo con decisione –  è nostro compito cercare di limitare a partire da come verranno utilizzati gli oltre 200 miliardi di Euro del cosiddetto Recovery Plan riservati al nostro Paese.

Qui trovate i dati giornalieri (tamponi, decessi, ricoveri) a partire dal 01 marzo 2020 fino a ieri 01 marzo 2021.

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