CITTADINI & UTENTI

Dati libera tutti!

#datibenecomune - il gruppo nato per chiedere dati pubblici, disaggregati, continuamente aggiornati, ben documentati e facilmente accessibili riguardo la pandemia in corso – ha pubblicato ieri sera sul suo sito una lettera aperta al Presidente Draghi

Le 167 organizzazioni promotrici della Campagna #datiBeneComune e gli oltre 46.000 firmatari della petizione, chiedono un cambio di passo riguardo la trasparenza della gestione dell’emergenza Covid-19 e del piano vaccinale. Il gruppo ha pubblicato ieri sul suo sito una lettera aperta al presidente Draghi che riportiamo integralmente in calce.

Iole Anna Savini, Presidente di Trasparency International Italia – una delle associazioni promotrici della lettera – ha dichiarato: “Ogni nuova fase politica si apre con un forte carico di aspettative sull’operato del nuovo Governo e sulle scelte che andrà a fare. Anche in questa occasione, con l’insediamento del Governo Draghi, ci aspettiamo delle risposte alla domanda di ‘trasparenza’ che Transparency International Italia e l’intera società civile sta avanzando da mesi sulla gestione dell’emergenza. La trasparenza è la chiave per conquistare la fiducia dei cittadini e per scongiurare il rischio che gli interessi privati prevalgano su quelli collettivi. La società civile non solo ha bisogno di conoscere le informazioni che condizionano le decisioni delle Istituzioni sulla gestione della crisi per poterle comprendere, ma anche, e prima, per poter contribuire, attraverso gli strumenti di partecipazione democratica, alla definizione delle scelte necessarie per il superamento della fase emergenziale.”

Elisa Visconti – Responsabile dei Programmi di ActionAid, tra i promotori dell’iniziativa – sostiene che “Aprire i dati non è una questione squisitamente tecnica dal momento che oggi più che mai i dati informano le decisioni che impattano sulla vita di milioni di persone. Sapere e capire perché i propri territori sono sottoposti ad alcune restrizioni, conoscere il perché la propria attività deve chiudere, condividere i motivi secondo i quali i propri figli e figlie non possono andare a scuola, conoscere nel dettaglio la strategia d’intervento socio-sanitaria è fondamentale affinché le cittadine e i cittadini di questo paese possano essere consapevoli e proattivi nella gestione di una crisi che va necessariamente gestita in modo collettivo.” La Dott.ssa Visconti ha concluso dicendo:I cittadini e le cittadine hanno infatti dato prova non solo di essere attori passivi in grado di obbedire agli ordini, ma di saper giocare un ruolo centrale nella risposta come nella fase di ricostruzione che ci aspetta. Per poterlo fare, devono sapere.”

Infine Andrea Borruso, Presidente di OnData e tra i promotori dell’iniziativa, ha sottolineato che “La nostra amarezza più grande è non avere ricevuto una mano tesa. Questa era ed è una grande occasione per creare un rapporto sano e maturo tra governo e cittadinanza. Potere accedere in modo adeguato ai dati e ai documenti sulla pandemia e sulla sua gestione, non è un fatto di trasparenza, ma appunto un segnale della maturità di un rapporto tra parti, l’opportunità per consentire a tutte e tutti di fare la propria parte, prendersi le proprie responsabilità e migliorare lo stato delle cose. Quella di #datiBeneComune è una richiesta importante e seria, non ci aspettiamo soltanto risposte affermative, ma almeno la possibilità di interloquire con il Governo.”

Di seguito, la lettera aperta:

Roma, 17 febbraio 2021

Oggetto:Richieste della Campagna #datiBeneComune in merito alla trasparenza dei dati sanitari dell’emergenza Covid-19

Illustre Presidente,
teniamo ad esprimerLe un fervido augurio di buon lavoro, certi che con l’impegno Suo e dell’intero Governo si possa far fronte, nelle difficoltà del momento, alla sfide che il Paese ha davanti.
Le scriviamo in pieno spirito di collaborazione, consapevoli che anche la cittadinanza deve fare la sua parte e prendersi delle responsabilità.

Lo scorso novembre oltre 160 realtà della società civile, del mondo della ricerca scientifica, dell’associazionismo e dell’informazione hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione delle istituzioni per chiedere dati aperti e machine readable sull’emergenza Covid-19 per monitorare realmente la situazione e poterla gestire al meglio. Ad oggi la Campagna #datiBeneComune conta oltre quasi 50.000 firme sulla piattaforma change.org.
La società civile italiana, una delle più mature e competenti del mondo, è pronta a supportare le Istituzioni nel fare fronte all’emergenza Covid-19. Per questo abbiamo chiesto al precedente Governo di rendere pubblici tutti i dati legati all’emergenza pandemica.

È un’occasione preziosa, che è andata persa: il dialogo tra le parti e l’accesso ai dati, sono strumenti utili per comprendere meglio lo stato delle cose e soprattutto migliorarlo. Vale per il Governo e vale per la cittadinanza .

Dati pubblici, disaggregati, continuamente aggiornati, ben documentati e facilmente accessibili a ricercatori, decisori, media e cittadini.

Purtroppo, le nostre richieste non sono state ascoltate dal precedente Governo. In questi mesi però non ci siamo fermati e mentre continuavamo a raccogliere sempre maggiori consensi sulla Campagna #datiBeneComune (tradotti in un numero crescente di adesioni e di sottoscrizioni) abbiamo avviato interlocuzioni con alcuni membri del parlamento appartenenti a diversi gruppi parlamentari.

Inoltre, lo scorso 2 febbraio siamo stati convocati in un’audizione informale presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato nell’ambito della Conversione in legge del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l’anno 2021. In quell’occasione, oltre a ribadire i principi e gli obiettivi che caratterizzano la Campagna, abbiamo avuto modo di esprimere il nostro parere sul suddetto Decreto-legge e in particolare sulla necessità di avere una piattaforma gestionale che permetta l’accesso ai dati raccolti, da parte di tutte/i, in mondo interoperabile e nel rispetto delle norme a tutela i dati personali (qui il documento presentato).

In questa difficile congiuntura è importante mantenere una prospettiva di analisi che consenta una valutazione equilibrata. I dati stanno condizionando la vita quotidiana di ciascuno di noi, derivando dalla loro analisi la limitazione delle nostre libertà costituzionali. Poter accedere liberamente a tali dati è (e deve essere) dunque un diritto fondamentale per i cittadini e le cittadine. Siamo convinti che negare l’accesso ai dati, in contrasto con un ormai maturo quadro normativo, da un lato, significhi negare un diritto fondamentale e, dall’altro lato, minare l’autorevolezza e la comprensibilità delle scelte intraprese.

La trasparenza dei dati deve essere garantita ed essere riconosciuta come un principio cardine perché costituisce uno straordinario presidio a difesa dell’imparzialità delle scelte dei decisori pubblici, affinché non prevalgano interessi particolari sull’interesse generale. In questo momento storico più che mai rivendichiamo il ruolo attivo della cittadinanza e il suo diritto ad avere accesso ai dati aperti relativi all’avanzamento di un piano strategico che si deve comporre di obiettivi e risultati attesi monitorabili attraverso indicatori specifici.

Per questo motivo Le scriviamo a pochi giorni dall’insediamento del nuovo Governo per chiederLe di imprimere un cambio di passo, affinché sia finalmente garantita l’apertura, la diffusione e il costante aggiornamento dei dati legati all’emergenza sanitaria e al piano vaccinale.

Nella consapevolezza che anche questo possa contribuire a rafforzare il legame tra la società civile e il Governo da Lei presieduto, Le auguriamo buon lavoro nel bene del Paese e di tutti i suoi cittadini e cittadine.

Cordiali Saluti,

Campagna #datiBeneComune

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