
Chi si è reso protagonista dell’assalto a Capitol Hill sta in queste ore sperimentando sulla propria pelle la potenza del riconoscimento facciale. Facendo ricorso all’app Clearview l’F.B.I. e diversi dipartimenti di polizia stanno procedendo a centinaia di arresti, incrociando le rilevazioni delle telecamere con le banche dati delle forze dell’ordine e le foto caricate sui profili social.
In ambienti come gli aeroporti soluzioni di Intelligenza artificiale sono risultate già da tempo utilissime per garantire il controllo dei passeggeri, riducendo al minimo le interazioni con essi, come sperimentato dalla U.S. Customs and Border Protection (agenzia statunitense per la protezione delle frontiere). Sfruttando un software per il riconoscimento facciale dal 2018 55milioni di passeggeri hanno potuto usufruire del programma di “Arrivo Semplificato” che abbatte i tempi di attesa all’aeroporto. Invece che sottoporsi ai rituali controlli del documento di viaggio, i passeggeri che lo desiderano possono entrare e uscire dal Paese semplicemente depositando una propria foto in un database. L’incrocio tra la fotografia fornita all’autorità di controllo, i dati del passaporto e le rilevazioni delle telecamere conferma l’identità del passeggero in meno di un secondo.
La pandemia da Covid-19 ha dato ulteriore impulso al miglioramento del riconoscimento facciale. La necessità di andare oltre l’ostacolo delle mascherine ha messo in moto una grande competizione a livello globale per sviluppare la migliore soluzione software. In Cina, dove questa esigenza si è presentata prima di ogni altro paese al mondo, già da aprile molte aziende hanno iniziato ad allenare i propri algoritmi a questo scopo. A distanza di pochi mesi da allora le iniziative imprenditoriali sono cresciute in maniera vertiginosa. È il caso ad esempio della Nippon Electic Company (NEC), società multinazionale con sede in Giappone, che di recente ha annunciato di disporre di un software per l’identificazione facciale preciso al 99.9 percento. Il sistema agisce attraverso l’analisi delle porzioni di viso scoperte, dunque occhi e zone circostanti, processando tali informazioni e confrontandole con quelle ricavate da un database.
Mentre negli Stati Uniti infuria il dibattito sulla liceità dell’impiego di tecnologie così invasive e talvolta imperfette, aziende come Lufthansa e Swiss International Airlines si sono accaparrate il software della NEC e tutto fa presagire che presto ne seguiranno altre.