
Ogni volta che torno in Abruzzo, non vado al cimitero ma al Camposanto per portare fiori freschi, ceri nuovi, dare una ripulita a lapidi e fotografie e fermarmi in silenzio. Il percorso è sempre quello, la macchina davanti al cancello, qualche passo a destra, poi su a sinistra e ci sono. Anche i passi che precedono l’arrivo alla nostra tomba fanno parte di un rito dove il tempo si ferma e il cellulare si spegne.
Nelle grandi metropoli si è meno fortunati. Cimiteri enormi e tutti uguali con migliaia di loculi rischiano di disorientarci. Chissà quante volte dovremo far visita ai nostri cari per non rischiare di restare chiusi nel cimitero al tramonto senza aver trovato il Rossi Mario, quello nostro.
Fortunatamente a Milano c ‘è “Not 2 4 get”, la app presentata sul sito del Comune di Milano alla voce “Trova un defunto in un cimitero”. Ringraziamo il Comune per averci ricordato che al cimitero non si va per rubare fiori o per gridare “guarda che bel vedovo, no l’ho visto prima io!” come facevano Adolfo Celi e Ugo Tognazzi nel film “Amici miei”. Si va per trovare un defunto. Fin qui ci siamo.
E mentre il nostro Premier parla di digitalizzazione in contesti fumosi e poco definiti, i pratici lumbard sfruttano i tempi morti per sviluppare le app che risolvono tutti i nostri problemi. Finchè morte non ci separi? No, anche dopo. Scorro il sito del Comune di Milano e vicino ai praticissimi “Rateizzazione delle imposte comunali”, “Matrimonio con rito civile” e “Richiedi SPID in comune” scopro la app che vorrei utilizzare il meno possibile.
Come ogni app che si rispetti, anche questa da per scontato che tutti gli italiani sanno perfettamente l’inglese e che “Not 2 4 get” vuol dire “Not to forget”, ovvero “per non dimenticare”, scusate, meglio dire “per non fare la brutta figura di quello che non sa dove cavolo è la tomba del suo caro familiare”. E chissenefrega di quello che legge “Not due quattro jet” ed esclama “mortacci!”
Muoio dalla curiosità di smanettare e scarico la app sul mio smartphone. Con buona pace della privacy, la app ti permette di trovare il tuo defunto, ma non solo quello. Puoi programmare un percorso a tappe in cimitero e farti gli affari degli altri. Alla voce Assistenza mettono le mani avanti (almeno quelle): “Giornalmente è possibile eseguire un massimo di 10 ricerche per questioni di privacy”.Perché il Garante ha stabilito che con 9 ricerche ti fai gli affari tuoi.
Come ricercare un defunto? Se la memoria non ti assiste, c’è la funzione “Ricerca per periodo morte… questo permette di scegliere se ricercare il defunto indicando la data di morte puntuale o specificando un intervallo temporale di morte espresso in anni”. Diamo per scontato che se abbiamo un nostro caro che riposa nel cimitero dovremmo conoscerne l’ubicazione e che la app serva più che altro ai parenti che risiedono in un’altra città e vengono a Milano per far visita al cimitero. Immagino gli affezionati parenti che scoprono l’utilità di questa “Mort’app” in viaggio sulla tangenziale a passo d’uomo. “Cara, come si chiama il nostro caro che andiamo a trovare al cimitero? Ah si, Mario…. scusa quando ci ha lasciato? Aspetta… fra il 2010 e il 2018… ma non ricordo bene. Tranquillo c’è la app”
Ma quante scene in più avrebbe girato Monicelli per Amici miei? Avrebbe dato a Tognazzi uno smartphone per esibire la tessera digitale di ispettore tombale con fuochi fatui.
Con la app non gli serviva neanche sbirciare la lapide per dire “Adelina le voleva molto bene, sa?” Si preparava prima di entrare al cimitero.
E Verdone direbbe “Sono socio ACI, sono al Verano e cerco la tomba dei miei cari ma la vostra app riporta latitudine e longitudine errate…Magda fai due passi avanti e tre di lato”
Ma prima di decretare il de profundis di questa app proviamo ad immaginare alcuni vantaggi. Forse potrebbe essere utile all’INPS per incrociare i dati e accorgersi delle pensioni che continua a pagare per i defunti.
Oppure per distrarre i bambini e tenerli occupati durante la visita al cimitero. La app è consigliata dai 4 anni in su, quindi i parenti con scarsa alfabetizzazione digitale possono contare sui bambini che fra un Tik Tok e l’altro lanciano la app e saltellano allegramente seguendo il puntino rosso che li porta al loculo giusto.
E non facciamo i romantici moralisti. Gli americani fanno i funerali in diretta Facebook e le aziende di onoranze funebri hanno dei pacchetti di template da scegliere da un menù a tendina per ricordare e celebrare. Taffo ci scherza su da sempre e abbiamo L’Outlet del Funerale con pacchetti a €999. Una app per trovare i nostri cari è la morte sua…
Ragazzi, andiamo al cimitero? Oggi no, mi è morto il cellulare
