ECONOMIA

Una preghiera di Natale

La variante britannica del Covid-19 getta nel panico l'Europa

Le ultime notizie che arrivano dall’Inghilterra in materia di pandemia sono allarmanti. L’Olanda ha interrotto per prima i voli con Londra, ma altre nazioni stanno seguendo l’esempio di Amsterdam, inclusa l’Italia.

Mentre scriviamo il Presidente francese Macron ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa per stabilire misure urgenti per fronteggiare la variante Britannica del Covid-19.

In poche ore la situazione è oggettivamente precipitata e ci ritroviamo ancora una volta a essere minacciati da un qualche cosa che non riusciamo bene a capire.

Non si riescono a definire né il perimetro del contagio né la sua gravità. Già si segnalano dei casi in Olanda e il virus potrebbe già aver attraversato la Manica. È stato detto che è più contagioso del suo gemello ed ha ha la stessa letalità, ma non è certo. Si sa che viaggia più veloce il nuovo Covid e di nuovo sarà necessario limitare la circolazione delle persone, chiudere le attività economiche e tenere le scuole chiuse.

La situazione economica viaggia alla stessa velocità del virus, ma in senso opposto: mentre il virus si espande, si irrobustisce, muta e diventa sempre più potente, l’economia Europea si contrae sempre più.

Le differenze tra gli Stati ci sono ed hanno le radici nelle condizioni esistenti prima dell’inizio della pandemia.

In Italia la situazione è molto pesante. Il recente rapporto della Caritas ci dice che nel periodo Maggio – Settembre 2020 i nuovi poveri sono passati dal 31% del 2019 al 45%; aumentano le Famiglie in grave difficoltà soprattutto quelle con figli minori. E questi dati non considerano gli ultimi sviluppi della Pandemia.

Già ad ottobre si erano registrati disordini in diverse città contro la chiusura delle attività commerciali: da Varese a Napoli, da Roma a Torino e praticamente in tutt’Italia si erano registrati proteste talvolta anche violente.

Domenica 15 Novembre il Presidente del Parlamento Europeo Sassoli aveva lanciato la proposta di cancellare il debito contratto dagli Stati a seguito della pandemia. Subito ci fu una levata di scudi quasi unanime.

La Presidente della BCE affermò che cancellare il debito è contro i trattati vigenti, in particolare viola l’articolo 123 del Trattato sul funzionamento dell’UE. Il mandato della BCE è la stabilità dei prezzi e dell’inflazione. Non già del livello di occupazione dei lavoratori comunitari o delle loro reali condizioni economiche.

È vero che La BCE ha fin ora attuato una politica di acquisto del debito Statale, mettendo al riparo degli speculatori internazionali soprattutto gli Stati più deboli, ma possono bastare queste misure a fronte di una nuova situazione di deterioramento pandemico ed economico?

Già si sosteneva da tempo negli ambienti industriali che una seconda chiusura totale non sarebbe stata sostenibile. Qualche giorno fa Guzzini, Presidente di Confindustria Macerata, si era lasciato sfuggire una incauta frase sui morti per Covid, sostenendo che sono un prezzo da pagare per consentire di non far morire l’economia. Frase poi ritrattata a cui hanno comunque fatto seguito le sue dimissioni. Ma queste parole, seppure condannabili, non sono forse lo specchio di una situazione drammatica nella quale la nostra economia, ma non solo, sta sempre più precipitando?

E allora la preghiera di Natale è rivolta ai Policy maker: Parlamento Europeo, Bce, Capi di Stato.

Non vi fermate a festeggiare il Natale. Non c’è nulla da festeggiare. Riunitevi in sessione plenaria e continuativa. Ad oltranza. E tirate fuori una soluzione per l’economia Europea, per i cittadini di questa sfilacciata e disunita Unione. Se è necessario cambiare gli articoli dello Statuto lo si faccia.

Se fosse anche necessario riscrivere la Costituzione Europea lo si faccia. Tanto non è stata nemmeno votata dai Cittadini degli Stati Europei. Come si ricorderà il Referendum di ratifica fu fermato dopo che Francia e Danimarca stavano aprendo la strada ad un voto negativo.

Facciamo che questa sessione continuativa si concluda solo dopo che siano state prese le decisioni necessarie a scongiurare la povertà e la miseria della gente. Che evitino che un futuro nero come la pece non faccia aprire una stagione di proteste e violenze, da parte di chi ormai non ha più nulla da perdere.

Se questa mutazione del Covid è così grave come sembra, non c’è altro da fare. È il momento di agire tutti assieme e questa volta con decisioni risolutive. Come la situazione richiede.  

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