
È una comune massima d’esperienza il fatto che i truffatori siano in grado di anticipare i tempi e che oggi l’ingegneria sociale sia uno strumento che i cybercriminali impiegano per ottenere, con relativa facilità ed efficacia, i dati o il denaro delle vittime designate.
La pandemia è stata un amplificatore di alcune attività illecite e le cybertruffe hanno offerto uno storico con spunti notevoli per analizzare il fenomeno all’interno dei marketplace del dark web.
Inizialmente, il boom delle offerte ha generato un’ampia varietà di articoli e strumenti per lo più pseudoscientifici anti-Coronavirus, collegati con la purificazione dell’aria o per la creazione di fantomatiche “barriere invisibili” generate da campi magnetici, vibrazioni o particolari combinazioni di metalli.
Nel periodo intermedio della pandemia, i marketplace seguivano gli approcci della comunità scientifica verso cure sperimentali e nel dark web si susseguivano mix, più o meno articolati, di farmaci, trattamenti e rimedi presentati come efficaci nei confronti del virus, fino al punto di arrivare all’offerta di dosi di plasma o sangue di soggetti che avevano sviluppato l’immunità al COVID-19.
Più di recente, in seguito agli annunci riguardanti le oramai imminenti campagne di vaccinazioni in tutto il mondo, si sono moltiplicate le offerte riguardanti dosi “in anteprima” di vaccino.
Ovviamente, transazione e pagamento avvengono nel totale anonimato.
Il costo è variabile, ma qualche dose di vaccino si può trovare offerta a 250/300 dollari.
Altrettanto ovviamente, si tratta di attività fraudolente.
Non perché tali strumenti portentosi o dosi di vaccino siano stati ottenuti in anteprima e commercializzati in modo illecito (la mentalità collettiva da complottista medio suggerirebbe: sottraendoli ai poteri forti), ma per un più chiaro comune denominato.
Tutte queste attività sono campagne di phishing più o meno elaborate di portata potenzialmente globale, attraverso cui le organizzazioni criminali offrono finti vaccini o altri prodotti assolutamente inefficaci al fine di ottenere facile denaro dalle vittime in modo non tracciabile.
Anche nel momento in cui i vaccini saranno maggiormente disponibili, un early warning dell’Europol, avverte però circa il rischio di un aumento dell’attività criminale di contraffazione (e dunque: alla conseguente distribuzione di vaccini finti, rubati o non controllati), dal momento che sono prodotti comunque caratterizzati da un’elevata domanda di mercato.
Per tale motivo, è quanto mai auspicabile che si ponga particolare attenzione alla sorveglianza (e sicurezza) delle filiere del mercato regolare.