
Zoom, la società di servizio di teleconferenza di San Jose, dopo un inizio 2020 in cui ha visto aumentare sensibilmente i suoi utenti ma di pari passo ha dovuto affrontare numerosi problemi di affidabilità e sicurezza, si sta lentamente riprendendo, andando incontro alle esigenze dei suoi utenti.
Ad ottobre scorso ha introdotto la possibilità di generare chiavi di cifratura individuali per cifrare le chiamate vocali o video, mentre da poco ha introdotto una nuova funzione denominata “at-Risk Meeting Notifier” che scansiona le pagine internet e avvisa gli organizzatori delle conferenze qualora il link di una loro riunione su Zoom sia stato pubblicato online.
Si tratta di un servizio che funziona sui server back-end di Zoom attraverso la scansione continua dei post pubblici sui social media e altri siti pubblici alla ricerca dei link dei meeting Zoom. Qualora individui codici di riunioni liberamente diffusi, provvederà in automatico a mandare una mail agli organizzatori, mettendoli in guardia sulla possibilità che chiunque potrebbe entrare nella loro riunione e disturbarla. La funzionalità punta ad evitare che i troll si colleghino ad una riunione Zoom senza essere stati invitati e la disturbino lanciando insulti, riproducendo contenuti pornografici o minacciando gli altri partecipanti. Il rischio di diffusione inconsapevole delle credenziali sui social media, sui canali Discord o sui thread di Reddit è sempre dietro l’angolo.
L’episodio della riunione dei ministri della difesa UE, durante la quale il giornalista olandese Daniël Verlaan in modo goliardico è entrato nella conferenza dalla sua postazione in redazione e, tra lo stupore generale – con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Borrell che scherzosamente lo rimprovera ammonendolo di essere entrato in una conferenza segreta – ha salutato i partecipanti, deve far riflettere sul rischio di accessi indebiti alle proprie videoconferenze.
In tale occasione, come si è appurato successivamente, è stata la ministra olandese ad aver colpevolmente pubblicato un tweet sull’imminente riunione, con alcune foto tra le quali una in cui si leggevano le prime 5 cifre del codice. Il giornalista, procedendo per tentativi, ha trovato l’ultima cifra e si è collegato.
Gli sforzi della piattaforma, oltre a riscuotere successo tra gli utenti, hanno avuto un feedback positivo anche sui mercati. Le recenti implementazioni hanno contribuito ad accrescere il valore della società: i risultati per il terzo trimestre del 2020 hanno evidenziato un balzo del 367% delle vendite e la pesante perdita in borsa del 2 dicembre, quando ha registrato un -13,64% sui valori precedenti, sembra non aver intaccato più di tanto il titolo.