CITTADINI & UTENTI

Balle al microonde

Nel 1999 ero un felice ex studente universitario e fresco lavoratore, con una smodata passione per i giochi di strategia. Uno dei miei preferiti, responsabile di qualche nottata davanti al monitor e di qualche crampo da mouse (sì, usavamo il mouse per giocare, niente controllers) era Command & Conquer Tiberian Sun. Si trattava di una specie di Risiko sotto steroidi, che richiedeva al giocatore di padroneggiare contemporaneamente la produzione, la logistica, le operazioni, l’espansione verso nuovi territori e la difesa di quelli già acquisiti. A volte penso di aver imparato più concetti e abilità di management da Tiberian Sun, che da molti corsi teorici.

Uno degli aspetti più originali del videogame era quello di essere proiettato in un futuro verosimile ancorché tecnologicamente più avanzato dell’attuale. C’erano molti veicoli e aerei futuribili, alcuni dei quali basati su concetti in sviluppo in quegli anni: i bombardieri stealth, i convertiplani Orca, i robot da combattimento, e così via. Una delle unità più interessanti della serie Command & Conquer era il tank con il cannone a microonde, che concentrava in una piccola area un’energia molto elevata, e riduceva in cenere l’avversario.

Passato il tempo dei giochi, ma mai la passione per la strategia e la geopolitica, mi è venuto di ripensare a Command & Conquer quando Il Giornale ha pubblicato un allarmistico articolo in cui si riporta l’esistenza di un tank con cannone a microonde del tutto simile a quello utilizzato nel mio vecchio gioco. Secondo l’articolista, l’arma non solo esisterebbe, ma sarebbe stata impiegata in un vero scontro di frontiera tra cinesi ed indiani. Un carro cinese avrebbe indirizzato il proprio fascio di microonde contro un reparto di fanteria indiano ed “avrebbe letteralmente “cotto vivi” i militari”.

Come insegna una delle regole fondamentali di Wikipedia e del buon giornalismo, “affermazioni eccezionali richiedono fonti d’eccezionale attendibilità”, per cui mi sono messo alla ricerca delle fonti originali da cui tale notizia sarebbe stata dedotta.

Quello che è saltato fuori, a breve ricerca, è che in realtà di soldati indiani cotti al microonde, al vapore o flambé, non ce n’è traccia. Secondo un articolo di David Hambling su Forbes, infatti, in primo luogo non si tratterebbe di un’arma letale, ma solo di un semplice mezzo di dissuasione e allontanamento, più utile in occasione di assembramenti di persone, che in ambito militare. 

Il “raggio della morte” cinese sarebbe una vecchia tecnologia americana, datata al 2001, che produce una sensazione spiacevole sulla pelle degli individui bersaglio, producendo in rari casi delle piccole bolle. I malcapitati sarebbero indotti ad uscire dal cono di emissione del raggio, ma siamo ben lontani da poter dire che ci si trova di fronte ad un sistema d’arma. Più propriamente, si tratta dell’evoluzione moderna dell’idrante che una volta si montava sulle autoblindo della Polizia in funzione antisommossa.

La balla sarebbe originata da Jin Canrong, un docente Relazioni Internazionali all’Università Renmin di Pechino. Quest’ultimo avrebbe raccontato la storia del supposto incidente di frontiera, riportando che dopo quindici minuti di uso del sistema, le truppe indiane si sarebbero ritirate.

Da parte sua, l’esercito indiano ha completamente smentito la circostanza attraverso il proprio account Twitter, affermando lapidariamente che “La notizia è FALSA”.

Insomma, pare che ci troviamo di fronte ad un caso di notizia inventata di sana pianta, o male interpretata, tradotta forse rapidamente e pubblicata senza fare le necessarie verifiche circa la veridicità delle affermazioni e l’attendibilità delle fonti. Speriamo sinceramente che quello pubblicato da Il Giornale non sia l’ennesimo titolone acchiappa-click che fa tanto bene in termini di organic search sui motori di ricerca, ma tanto male alla costruzione del senso critico dei fruitori dell’informazione…

Ad ogni buon conto, personalmente sono sollevato: la cucina indiana in un microonde cinese non mi pare una felice combinazione…

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