CITTADINI & UTENTI

L’anziano e la non autosufficienza digitale fra SPID, PIN, PUK, App e Url

L’amministrazione quotidiana complicata nella giungla digitale

Quando i genitori invecchiano è giusto che i figli si occupino di loro, è quel passaggio generazionale dove noi figli diventiamo genitori e compensiamo la sempre più calante autosufficienza dei nostri cari. Armati di buona volontà, facciamo il possibile per sostenerli mentre vediamo deteriorarsi le loro capacità fisiche e a volte mentali. Ma da qualche anno dobbiamo sostenerli anche nella gestione di un terzo aspetto: l’amministrazione quotidiana in un contesto sempre più digitalizzato.   

La cosa più frustrante per chi ha genitori anziani nel 2020 è sapere che la tecnologia ci permette di aiutarli a distanza, che il telesoccorso sta diventando una realtà e che in tempo di Covid possiamo fare la spesa online per loro, ma purtroppo non possiamo parlare di una loro indipendenza tecnologica: c’è poco da fare con chi non ha mai usato un computer sul lavoro prima di andare in pensione. 

Qualche giorno fa mio padre ha ricevuto una cartella con una richiesta di conguaglio ma non poteva mettersi in contatto con il commercialista e gli ho suggerito di sentire un CAF.  La pur gentile risposta è stata “si signore ma prima di fissare l’appuntamento deve fare lo SPID”.   Per carità!  Prima di fare lo SPID dovrebbe comprare uno SMARTPHONE per poter usare la APP per poter digitare la OTP dopo aver inserito USERNAME e PASSWORD.  Vallo a dire a chi non guarda gli SMS, fa ancora confusione fra indirizzi email e siti internet e preferisce andare in filiale invece di controllare il saldo con l’home banking. “Papà, ma una volta che lo impari non devi uscire di casa, specialmente adesso che col Covid meno ti sposti meglio è”. Niente da fare, meglio farsi stampare l’estratto conto, perché preferisce leggerlo su carta.  

Per dargli una mano con la cartella ho aspettato che il figlio di un suo amico andasse a trovarlo per scattare una foto con il suo smartphone e inviarmela con WHATSAPP, perché la stampante che fa anche da fax e da fotocopiatrice è diventata un soprammobile impolverato e l’inchiostro nelle cartucce a colori sarà già essiccato. Complimenti al venditore di elettronica che gli ha appioppato la stampante multifunzioni, “cosi può stampare a colori le foto dei nipoti”. Cosa che non ha mai fatto. Però la usa per stampare le email, perché preferisce leggerle su carta.

Il PC lo usa principalmente per collegarsi a Skype ma questo non fa di lui un 86enne digitalmente evoluto.  Ha capito che gli è utile per risparmiare sulle bollette telefoniche, ma puntualmente arriva la chiamata “scusa se ti rompo… c’è una rotellina colorata tipo arcobaleno che gira a vuoto”.  Provo a fargli premere CTRL-ALT-DEL ma arrivo inevitabilmente allo SPEGNI-E-RIACCENDI.  

Dicono che l’utilizzo delle nuove tecnologie sia utile agli anziani per combattere il declino cognitivo, per stimolare la mente e tenerla impegnata. Forse si riferiscono al mio di declino cognitivo. Perché lui riesce a giustificare il rifiuto della tecnologia prendendo in giro i suoi amici che stanno sempre attaccati a FACEBOOK. Chi può dargli torto?  

E’ ora di cambiargli il computer, ma per quanto oggi si possano chiamare sempre di più “Plug & Play”, l’assistenza a distanza sarà sempre “Plug & Pray”, come si diceva di certi sistemi operativi.

“Pronto? Carletto? Senti un po’… tu che sei bravo al computer….”

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